Nonostante la siccità che ha caratterizzato quest’estate infuocata, le zanzare ancora non abbandonano le nostre città. Ci troviamo a fare i conti con punture e fastidi notturni, ma in realtà “quest’anno ne sono nate di meno“, proprio per la “scarsità di ristagni di acqua, dovuti appunto al caldo torrido degli ultimi mesi“. A spiegarlo è l’etologo Enrico Alleva dell’Accademia nazionale dei Lincei, che parlando con l’Adnkronos Salute sottolinea come il metodo migliore per sbarazzarsi dei fastidiosi insetti è creare un “ecosistema ricco di biodiversità“.
Possiamo farlo direttamente nei nostri giardini, osserva l’etologo: “Dobbiamo favorire tutto ciò che mangia le zanzare, come rettili, uccelli, e pipistrelli. Non dobbiamo esagerare con gli insetticidi, e in questa maniera possiamo ridurne l’utilizzo. I predatori, infatti, sono il migliore insetticida naturale. Sulla base delle specie animali che frequentano i giardini, possiamo cercare di attirarle, ad esempio utilizzando delle bat-box, o delle cassette nido per gli uccelli: quelli con becchi piccoli che sembrano pinzette si nutrono anche di insetti piccoli. Anche i piccoli rettili sono i benvenuti, come gechi e lucertole“.
La cura dell’ecosistema, dunque, è il miglior insetticida secondo Alleva. Privo di effetti collaterali, sia per l’uomo, sia per gli altri animali. “Gli insetticidi possono essere pericolosi per esseri di piccole dimensioni, come cani, gatti e anche bimbi – sottolinea Alleva – Quando spruzziamo insetticidi, come ad esempio quelli per le formiche, potremmo intossicare alcuni insetti che poi vengono mangiati da altri animali. Questi insetti magari non li uccidono, ma possono renderli sterili“.
“A settembre – ricorda l’etologo – nelle zone in cui è presente selvaggina selvatica troviamo infine specie come i tafani. Questo è il periodo in cui tendono a pungere, quindi è consigliabile – conclude – coprirsi opportunamente“.