Cinque Pegasi, il simbolo della Regione Toscana, per l’impegno e la dedizione profusi in occasione della nascita delle 103 tartarughe Caretta Caretta il 20 giugno scorso avvenuta in due stabilimenti balneari di Marina di Campo, all’isola d’Elba. I riconoscimenti sono stati consegnati stamani dall’assessore all’ambiente, Federica Fratoni, al termine di una mattinata di lavori organizzata dalla Regione presso il Comune di Campo nell’Elba per condividere e riflettere insieme a tutti i protagonisti dell’Osservatorio toscano per la biodiversità, tecnici e associazioni, sui risultati scientifici e le azioni a seguito degli eventi dell’estate.
I 5 premiati sono: Bagno “da Sergio” Riccardo Segnini, Legambiente Arcipelago, Associazione Tartamare, Yuri Tiberto Acquario dell’Elba, e Giampiero Sammuri, presidente del parco nazionale dell’Arcipelago toscano.
“Consegniamo il Pegaso, il massimo riconoscimento della Regione e simbolo anche dello stimolo a volare sempre più in alto – ha detto Fratoni -, un tributo e un ringraziamento a chi ha permesso questo evento straordinario in cui la Rete regionale per il recupero dei cetacei e le tartarughe, 63 soggetti, una struttura molto consistente quindi, ha espresso tutta la capacità di operare e portare a buon fine una scommessa. Un successo raggiunto dalla natura sicuramente ma anche dall’opera magistrale dell’uomo. Il segno che il lavoro che l’Osservstorio per la biodiversità della Regione e la Rete stanno compiendo è complesso ma estremante utile”.
“L’occasione di oggi ci ha permesso anche di immaginare nuove progettualità – ha proseguito Fratoni -. Ogni anno vorremmo andare a celebrare quelle esperienze virtuose che si verificheranno in futuro per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di questo lavoro magari sile nzioso e un po’ nascosto che invece racconta molto sulla sostenibilità e l’esigenza di tutelare il nostro ecosistema”.
Con Fratoni, il consigliere regionale Gianni Anselmi, che ha sottolineato il valore e l’importanza di contemperare la attività umana con la salvaguardia delle risorse e del patrimonio naturale. E poi naturalmente il sindaco di Campo nell’Elba Davide Montauti. Un evento straordinario all’Isola d’Elba – Era accaduto nel 2013 sulla spiaggia di Scarlino, e nel 2015 sulla spiaggia della Giannella, ma ciò che è accaduto all’Elba è tutta un’altra storia. Nella notte del 20 giugno 2017, alle ore 4.00 circa, tra gli ombrelloni di 2 Bagni a Marina di Campo (Isola d’Elba) viene segnalata la presenza di un grosso esemplare di Caretta caretta, intenta a scavare una buca nell’arenile a circa 13 m dalla battigia.
Si tratta di un evento straordinario, in quanto forse le particolari condizioni climatiche hanno spinto questo esemplare in uno dei punti di nidificazione più a nord del Tirreno, sulla costa sud dell’Isola d’Elba. Questa specie infatti normalmente depone le uova nelle spiagge del bacino del Mediterraneo centrorientale e principalmente lungo le coste della Grecia, della Turchia e Cipro, ma anche in Libia, Tunisia, Egitto, Israele, Siria e Libano.
L’intervento della Regione Toscana
La Regione interviene in base a norme europee e nazionali, sul monitoraggio, ricerca e recupero di specie target a rischio di estinzione, come i mammiferi marini, tartarughe marine, ed elasmobranchi (squali e mobule). In Toscana già dal 2007 è stata costruita una rete di soggetti pubblici e privati che partecipa a queste attività coordinate dal Settore Tutela della Natura e del Mare attraverso l’Osservatorio Toscano per la biodiversità (Otb).
La sorpresa è stata immensa per il guardiano notturno del bagno, e il titolare della struttura ha prontamente avvisato l’Acquario dell’Elba, che ha allertato la Rete Toscana di recupero cetacei e tartarughe che fa capo all’Otb della Regione Toscana. L’incubazione di uova di tartaruga marina della specie Caretta caretta varia mediamente tra 45 e 60 giorni. Il 12 agosto, 54°giorno di incubazione, i primi 4 piccoli di tartaruga sono emersi dalla sabbia e subito dopo, con un effetto da eruzione, sono usciti altri 46 esemplari, tutti in buona salute che hanno raggiunto il mare in pochi minuti.
L’emersione dei piccoli si è protratta poi per ben 5 sere successive, sempre intorno allo stesso orario serale (tra le 21,00 e le 22,30) per un totale di 99 emersioni, mentre gli ultimi 4 esemplari vivi, sono stati recuperati il 19 agosto, durante l’ispezione finale del nido. I numeri dell’evento: 103 tartarughe nate vive, su un totale di 118 uova deposte; 77 mm la tartaruga più lunga e 35 mm la più piccola; 75 minuti, il tempo massimo che ha impiegato una tartaruga a raggiungere il mare, che sembrava non vitale; 1 minuto la tartaruga più veloce; 6000 gli accessi alla webcam posta sul nido nel sito web del Parco dell’Arcipelago; 70 i volontari e tecnici impegnati in circa due mesi.