Trent’anni fa a Biella nasceva Mountain Wilderness, associazione internazionale che aveva – e ha tutt’oggi- come obiettivo la tutela dell’autenticità dell’ambiente montano. Le premesse alla base della nascita dell’associazione, a cui aderirono i maggiori alpinisti dell’epoca, sono note come “Tesi di Biella“.
Il CAI di Biella, con la Fondazione Sella e un panel di altri attori, vuole oggi ricordare quell’evento e proporre per l’autunno una serie di manifestazioni che permettano di stilare un bilancio sui primi trent’anni di Mountain Wilderness, e che rinnovino le spinte propositive di chi vede nella montagna un’importante risorsa per il futuro.
L’evento di apertura dei “Mucrone Days” 2017 sarà un convegno destinato alla stampa e agli addetti ai lavori, una due giorni di cultura e sport nella conca di Oropa, ai piedi del Mucrone, la Montagna simbolo di Biella.
I RELATORI
Luca Calzolari, giornalista, dirige Montagne 360, la rivista a tiratura nazionale del Club Alpino Italiano;
Roberto Mantovani, giornalista. In passato è stato direttore della Rivista della Montagna. Appassionato di alpinismo ha vissuto e raccontato la nascita di Mountain Wilderness;
Linda Cottino, giornalista. Direttrice di Alp, ha scritto numerosi saggi oltre ad alcune opere di narrativa a tema montagna. Collabora con prestigiose riviste di settore. Da ultimo è tra le curatrici del nuovo inserto dedicato alla montagna de Il Manifesto “In movimento”;
Simone Bobbio, giornalista. È responsabile della comunicazione del Soccorso Alpino Piemontese;
Renata Pelosini, climatologa. Lavora ad Arpa Piemonte ed è specializzata nella climatologia di montagna;
Carlo Alberto Pinelli, regista documentarista particolarmente attento ai temi etno-antropologici e socio-culturali. È stato presidente di Mountain Wilderness Italia e ora ne è garante;
Pietro Giglio, giornalista. Guida alpina, eletto nell’aprile del 2017 come presidente delle Guide Alpine Valdostane. Nel 2001 fu uno degli ideatori dell’Associazione Italiana Giornalisti di Montagna;
Francesco Sisti, fotografo per l’agenzia ClickAlps;
Marco Cassisa, pubblicista. Ha coordinato con successo la campagna social di crowfouding per raccogliere fondi per il «salvataggio» della storica cestovia del Monte Camino.