Sono 35 le sacche di sangue partite ieri dalla Valle d’Aosta alla volta del Lazio per fare fronte alla carenza di materiale ematico dovuta al blocco delle donazioni a Roma in seguito al diffondersi dei casi di persone infettate dal virus Chikungunya.
“Per noi e’ un grande sforzo, soprattutto se si considera che l’intera popolazione valdostana rappresenta un decimo di quella della sola Roma e che dalla Lombardia, che conta 10 milioni di abitanti, sono partite 160 sacche. Stiamo, comunque, facendo tutto quello che in nostro potere per rispondere all’emergenza”, spiega Pierluigi Berti, direttore del Dipartimento dei servizi e della SC di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’azienda Usl della Valle d’Aosta e responsabile della Struttura regionale di coordinamento per le attivita’ trasfusionali.
In merito a possibili ulteriori invii di sangue alla volta di Roma, il dottor Berti aggiunge che “ci siamo dichiarati disponibili a fare quello che e’ ragionevole che faccia una regione di 120 mila abitanti, anche intensificando le chiamate ai donatori”. La Valle d’Aosta, come le altre regioni, partecipa alla rete coordinata dal centro nazionale donatori sangue. “Il 19 settembre e’ in programma la prossima riunione per monitorare la situazione”, aggiunge Berti. “Purtroppo si prevede una possibile estensione del fenomeno con nuovi casi di Chikungunya in altre regioni, anche se l’abbassamento delle temperature con l’arrivo dell’autunno giochera’ a nostro favore”.