Si chiama ZanzaMapp ed è stata messa a punto dal gruppo di ricerca di Entomologia medica del dipartimento di Sanità pubblica e malattie infettive della Sapienza, in sinergia con la start-up GT s.r.l. Il progetto rappresenta un esempio virtuoso di scienza ‘partecipata’: tramite un semplice click sul proprio smartphone si può segnalare l’avvistamento di una o più zanzare, sarà poi l’app a far convergere in una banca dati, il giorno, l’orario e la geolocalizzazione delle segnalazioni, così da consentire di produrre ‘heat-maps’ del fastidio più o meno intenso percepito dalla popolazione a causa delle zanzare. In presenza di casi di trasmissione autoctona di Chikungunya – come in questi ultimi giorni prima ad Anzio e poi a Roma, Latina e Modena – queste mappe, se basate su un gran numero di segnalazioni, potrebbero consentire l’ottimizzazione degli interventi di controllo e di prevenzione della diffusione dell’epidemia.
ZanzaMapp ha compiuto 1 anno da poco ed è possibile tracciare un primo bilancio sulla base di quanto fin qui raccolto. Sul sito di ZanzaMapp si possono trovare anche approfondimenti scientifici su zanzare e malattie trasmesse e consigli sulla prevenzione e protezione dalle punture. L’Applicazione è scaricabile su smartphones Android e iOS (o PC).