Chikungunya, Simit avverte: la zanzara tigre attiva fino a ottobre

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In Italia finora sono 92 i casi di Chikungunya registrati: il dato arriva dal Seresmi, Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive.

La zanzara tigre (Aedes albopictus) si è meritata un posizione di rilievo tra le cento specie invasive più pericolose al mondo, diffondendosi a partire dall’Asia in tutti i continenti, tranne l’Antartide, in poco più di mezzo secolo – spiega il Prof. Massimo Galli, Professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università di Milano e Vice Presidente della Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali – L’Europa è stata interessata per ultima. In Italia albopictus compare nel 1990 a Genova, dove sbarca probabilmente con un carico di copertoni usati provenienti dagli Usa. Ma è verosimile che le vie e le occasioni di ‘importazione’ siano state più di una, e che piante e fiori trasportati dall’Asia in vaso abbiano contribuito a facilitarne molteplici ingressi nel paese“.

Oltre a Chikungunya, la zanzara tigre può trasmettere il virus Zika e ha un ruolo potenziale nella trasmissione di varie altre malattie virali umane ed animali trasmesse da insetti in area tropicale.

In Italia la zanzara tigre è in genere attiva da marzo ad ottobre. Per prosperare necessita di una precipitazione annua maggiore ai 500 mm. In ambiente urbano le zanzare sceglieranno per deporre le uova barattoli vuoti, sottovasi, grondaie ed in generale qualsiasi oggetto in cui possa formarsi una raccolta d’acqua. Le uova possono infatti resistere in ambiente secco per oltre sei mesi, ma hanno bisogno di acqua per schiudersi. La zanzara tigre è molto stanziale e se non viene trasportata da vento forte, trascorre l’intera sua vita nel raggio di meno di 200 metri dal punto dove è stato deposto l’uovo da cui è nata. Il contenimento di questa specie di zanzara è considerato molto difficile.

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