Se non spingerà sulle energie rinnovabili, l’Australia rischia di non rispettare gli impegni sul taglio delle emissioni presi in occasione dell’accordo sul Clima di Parigi. Lo sostiene il primo rapporto stilato dal Programma Clima ed Energia dell’Australia Institute. Secondo l’indagine, il Paese ha davanti due strade: scegliere il sentiero piu’ economico, arrivando a produrre tra il 66 e il 75 per cento di elettricita’ da fonti rinnovabili entro il 2030, oppure ritardare la trasformazione del settore elettrico, aumentando i costi per l’economia nel suo complesso e spostando gli sforzi di riduzione dei gas serra verso altri settori come l’agricoltura e i trasporti.
“Se l’Australia adotta un target debole per le energie pulite, che non da’ un segnale forte sulle rinnovabili, si rischia di trasformare gli obiettivi moderati di Parigi in un compito estremamente costoso”, ha affermato Ben Oquist, direttore esecutivo dell’Australia Institute. “Riduzioni delle emissioni possono essere operate in tutti i settori dell’economia, ma la produzione elettrica e’ un’area in cui la tecnologia per tagliare la CO2 e’ la piu’ economica, ed e’ gia’ qui”.