La Corea del Nord – contro la quale il Consiglio di sicurezza dell’Onu potrebbe varare oggi nuove, dure sanzioni, tra cui l’embargo petrolifero – siede su una ricchezza inesplorata del valore di migliaia di miliardi di dollari. Secondo uno studio di un Istituto di ricerca sudcoreano, il ‘regno eremita’ possiede enormi riserve di minerali – tra grafite, tungsteno, oro, ferro, zinco, rame, molibdeno, per un totale di 200 varietà – che potrebbero valere fino a 10mila miliardi di dollari e che rappresentano circa il 14% della sua economia. Senza contare le enormi quantità di terre rare, di cui c’è sempre più bisogno nel mondo per la produzione di smartphone e altri prodotti ad alta tecnologia.
La Corea del Nord ha iniziato a sviluppare il suo settore minerario sin dagli anni Settanta, con picchi nella produzione fino al 1990, quando è iniziato il declino. Nel 2012 – secondo calcoli che non è sempre facile fare, dato l’isolamento del Paese – si contavano circa 700 miniere, molte delle quali però in stato di abbandono, mancando la Corea del Nord di expertise, infrastrutture ed equipaggiamento per poterle ammodernare. Nell’aprile scorso, Lloyd R. Vasey, consigliere del Centro per gli studi strategici e internazionali di Londra, scriveva che la capacità operativa delle miniere nordcoreane sarebbe al 30% delle sue possibilità.
E la Cina è il principale cliente di Pyongyang, nonostante le sanzioni delle Nazioni Unite imposte nel novembre dello scorso anno, che hanno preso di mira proprio le esportazioni nordcoreane di carbone, nickel, rame, zinco e argento e, prima ancora, di oro, titanio e terre rare. Pyongyang, tuttavia, riesce spesso ad aggirare i controlli, inviando via nave le materie prime richieste. Lo dimostrano le intercettazioni occasionali che di tanto in tanto portano alla scoperta di carichi illegali, come avvenuto per esempio qualche mese fa, quando le autorità egiziane hanno sequestrato un carico di 2.300 tonnellate di minerale di ferro, sotto il quale hanno trovato anche 30mila lanciagranate. Secondo un gruppo di esperti delle Nazioni Unite, nonostante le sanzioni, la Corea del Nord continua a esportare minerali vietati e usa l’oro, di cui è ricca, per aggirare le misure finanziarie.