Idee confuse e poca consapevolezza sono i peggiori nemici del cuore: sebbene 8 su 10 persone ad alto rischio cardiovascolare dichiarino di evitare sale e cibi grassi e ad alto contenuto di colesterolo e benche’ 7 su 10 affermino di prediligere cibi leggeri, nei fatti 6 su 10 (7 su 10 nei pazienti piu’ a rischio) hanno uno stile di vita sedentario, oltre il 60 per cento e’ sovrappeso (46 per cento) o obeso (17 per cento) e il 17 per cento consuma abitualmente alcolici e fuma.
E’ quanto emerge da uno studio GfK Eurisko, realizzato in collaborazione con l’Associazione Fondazione Italiana per il Cuore grazie al supporto non condizionato di Sanofi, in occasione della Giornata Mondiale del Cuore 2017, promossa dalla World Heart Federation a livello mondiale e coordinata in Italia dalla Fondazione Italiana per il Cuore, membro nazionale della World Heart Federation, con la collaborazione di Conacuore, che raggruppa oltre 130 associazioni di pazienti cardiopatici sul territorio, e la Federazione Italiana di Cardiologia-FIC. La ricerca e’ stata presentata e commentata nel corso di un incontro-dibattito dal titolo
“Il paziente ad alto rischio cardiovascolare e l”impatto sul sistema socio-sanitario“. Nel sondaggio erano state coinvolte 770 persone considerate ad alto rischio cardiovascolare, ovvero con ipercolesterolemia e almeno un altro fattore di rischio/comorbidita’ tra ipertensione, diabete, eventi CV, malattie coronariche, arteriopatie periferiche, malattia renale grave. L’impatto emotivo e psicologico di chi ha avuto un evento cardiovascolare recente e’ importante, cosi’ come quello delle comorbidita’ e 1 su 4 ha dovuto accettare limitazioni sul lavoro.