I cambiamenti climatici sono fenomeni affascinanti e misteriosi. Scopriamo la loro influenza nell’evoluzione storica umana L’umanità, fin dalla sua comparsa, è sempre stata in balia dei cambiamenti climatici dato che il clima del nostro Pianeta è cambiato (e continua a cambiare) numerose volte nel corso dei millenni, modificando ecosistemi, colture e vita delle popolazioni.
Quando le civiltà si svilupparono, si trovarono davanti un nemico imprevedibile, in grado di estinguerle. Si, proprio così, numerose civiltà si sono estinte a causa dei mutamenti climatici.
Circa 4200 anni fa, un caldo infernale aggredì l’Egitto, tanto che la siccità rese il suolo arido e gli incendi divamparono ovunque, mentre le piramidi svettavano impotenti verso il cielo arroventato.
Nel delta del Nilo, in antichi sedimenti, pollini e sostanze carboniose conservano tracce di quei momenti ed i ricercatori americani dell’Università di Pennsylvania e della Smithsorian Institution le scoprirono, spiegando che, in quel modo, si era innescata la fine dell’Antico Regno Egizio.Questo, seppur uno dei più importanti, non fu, però, l’unico caso nella storia in cui il clima estinse una civiltà. Il Regno di Uruk, nel territorio dell’attuale Iraq, soccombeva per la stessa ragione. Infatti sempre la siccità decretò, due secoli dopo i fatti egiziani, il crollo della civiltà hindu, una delle più grandi dell’antichità, estendosi su un territorio di oltre 1 milione di chilometri quadrati.
Altrettanto accade ai Maya, nel 900 d.C, mentre due secoli dopo, i Vichinghi furono costretti a lasciare la Groenlandia dato che i cambiamenti climatici impedirono loro di proseguire con l’allevamento del bestiame e a causa della loro difficoltà di adattarsi ad una dieta di pesce.Tra il 1000 e il 1200 ci fu un breve periodo di caldo, seguito tra il 1400 e il 1800 dalla piccola era glaciale che portò le temperature ai minimi livelli da 210 milioni di anni (media di 13°C). Proprio questa fase fredda, nei suoi ultimi decenni, creò le condizioni per una più facile diffusione di malattie tra cui colera e peste, segnando la storia europea con il ricordo della “morte nera”, Il 1816 invece, viene da molti registrato come “l’anno senza estate” in cui il gelo distrusse le colture.