“C’e’ una straordinaria convergenza di impegno e di visione, oltre che di azioni concrete, tra i Paesi del G7 sulla centralita’ della ricerca scientifica e della figura del ricercatore, e dei suoi finanziamenti, nel rapporto con il benessere e la societa’“. Lo afferma il ministro dell’Istruzione e della Ricerca, Valeria Fedeli, in una pausa dei lavori del G7 della Scienza che si sta svolgendo alla Reggia di Venaria.
Sono tre le sessioni di lavoro della giornata che mettono al centro la formazione dei ricercatori, la questione delle risorse economiche, il tema delle infrastrutture globali di ricerca. Tra i temi affrontati dalle delegazioni, si e’ parlato di una Scienza sempre piu’ orientata all’innovazione sociale, all’inclusione dei ricercatori che devono diventare ambasciatori dell’importanza della Scienza per migliorare la qualita’ della vita di tutti e della necessita’ di trovare nuovi modi di finanziare la ricerca, che non deve essere a vantaggio dei grandi investitori che poi ne sfruttano i risultati solo a vantaggio della grande impresa. L’obiettivo e’ “trovare modalita’ comuni – conclude la Fedeli – per fare intrecci tra finanziamenti pubblici, che sono necessari, con quelli privati e con quelli del terzo settore”.