Genetica: la nuova tecnica che scopre i tumori e smaschera i crimini, un successo italiano

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Nata per il mondo medico e per la diagnosi dei tumori, riesce ora a stanare anche i criminali: la nuova tecnologia, tutta ‘made in Italy’, è stata messa a punto dalla casa farmaceutica Menarini e adesso è a disposizione dei Carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche).

Si tratta di una tecnica che permetterebbe di individuare biologicamente i criminali in caso di omicidio, violenza sessuale o rapina. La nuova applicazione si chiama ‘DEPArray’ (pubblicata anche sulla rivista Forensic science international), nasce dopo un lungo lavoro portato avanti dai Ris di Roma in collaborazione con il gruppo Menarini, e promette di rivoluzionare il mondo delle indagini.

I reperti biologici raccolti, infatti, sono spesso composti da materiale biologico di tipo diverso, e l’analisi rappresenta un problema in genetica forense, rendendo difficile l’identificazione del colpevole. Invece ‘DEPArray’ è una tecnologia automatizzata per l’individuazione e l’isolamento di cellule pure; in tal modo è possibile separare le cellule appartenenti ai diversi fluidi biologici (per esempio sangue, saliva, liquido seminale) ottenendo cosi’ “in maniera assolutamente pura”, il corrispondente profilo genetico.

“Non e’ tutto cosi’ semplice come si vede nelle serie tv – osserva Francesca Fontana, responsabile ricerca in biologia Menarini – e molto spesso il Dna che viene analizzato e’ misto e confuso; non sempre riconducibile a un solo individuo. L’aspetto innovativo di questa tecnologia e’ quello di separare una mistura di vari fluidi, risalendo alle sue componenti originarie. Ce li possiamo immaginare come un sacchetto di biglie di tanti colori diversi, e noi riusciamo ad isolare il colore che vogliamo. Questa tecnologia, che puo’ rappresentare il futuro nella scienza investigativa ha tante similitudini” con “l’analisi dei tumori. In entrambi i casi troviamo questa presenza di due o piu’ tipi di cellule che i ricercatori vorrebbero separare per analizzare al meglio”.

“Il progetto – spiega il Tenente Colonnello Andrea Berti, Comandante della Sezione di Biologia del Reparto – e’ senza dubbio la novita’ piu’ promettente e rivoluzionaria che il mondo della genetica forense ha visto negli ultimi anni. Continueremo a lavorare intensamente sul progetto per capire fino in fondo i limiti di tale tecnologia e poterla poi applicare anche a tracce infinitamente piccole che ricerchiamo sulla scena di un crimine”.

“Siamo entusiasti per i risultati della collaborazione tra Menarini e i Carabinieri – rileva Domenico Simone, membro del Cda di Menarini- oggi ci rende orgogliosi sapere che possiamo contribuire in modo determinante anche in altre aree della scienza”. Ora, Menarini silicon biosystems proseguira’ la collaborazione con i Carabinieri del Ris di Roma e altri laboratori di genetica forense all’estero per la validazione sperimentale del protocollo.

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