La Giunta regionale, su proposta del presidente Luciano D’Alfonso, ha deliberato la richiesta della dichiarazione da parte del Consiglio dei Ministri dello stato di emergenza, a seguito degli incendi boschivi che dal mese di luglio interessano il territorio abruzzese.
Secondo una prima stima dei danni, condensati in un report della Protezione civile regionale, gli incendi di medie e grandi dimensioni, circa 200, hanno interessato diverse località della Marsica, della Valle Peligna e dell’Area Vestina, nonché alcune aree di pregio naturalistico del Parco nazionale della Majella, del Parco nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga e del Parco regionale Velino-Sirente, dove sono stati bruciati complessivamente 5.000 ettari di terreno, di cui il 60% ha riguardato aree boschive nelle quali sono morti anche animali tutelati.
Nelle aree interessate ha operato un cospicuo numero di Vigili del Fuoco, carabinieri, polizia, volontari della Protezione civile ed esercito. Attualmente, alla luce dell’ultimo rapporto della Sala operativa regionale dei Vigili del Fuoco, sono ancora attivi incendi nelle zone di Sulmona-Morrone (430 ettari), Pacentro-Passo San Leonardo (400 ettari), Secinaro (30 ettari), Prezza-Goriano Sicoli-Raiano (50 ettari), Tagliacozzo (400 ettari), Carsoli-Poggio Cinolfo (30 ettari), Luco dei Marsi (40 ettari), Santa Marie e Campli.
Per fronteggiare gli incendi sono stati impiegati un super-elicottero Erickson, 5 aerei Canadair, due elicotteri dei Vigili del Fuoco e un elicottero specializzato, contrattualizzato dalla Regione Abruzzo, che hanno sganciato in media un milione di litri di acqua al giorno sulle aree colpite dai roghi.
“Si tratta di una calamità eccezionale che sta mettendo in ginocchio l’Abruzzo” ha detto il presidente D’Alfonso. “ll nostro patrimonio boschivo è stato duramente compromesso, abbiamo registrato danni a strutture abitative e molti animali sono rimasti uccisi dal fuoco. Con la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza vogliamo certificare anche i danni che abbiamo subito da questa calamità naturale”.
“Voglio sottolineare – ha osservato Balducci – che l’emergenza incendi non è stata mai sottovalutata e lo Stato ha risposto adeguatamente, visto che è arrivato l’Esercito e che ci è stato fornito uno dei quattro preziosissimi elicotteri Erickson in uso all’ex Corpo Forestale. Bisogna anche considerare che la flotta di Canadair in Italia è composta da 12 mezzi e noi in alcuni giorni ne abbiamo avuti a disposizione 3 (oltre ai successivi 2 di provenienza estera). Dunque un quarto dell’intera flotta aerea italiana era impegnato nell’incendio del monte Morrone”.