La Corea del Nord fa esplodere una bomba all’idrogeno e provoca un violento terremoto al confine con la Cina: allarme in tutto il mondo

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Un terremoto molto superficiale, di magnitudo 6.3, ha scosso la Corea del Nord all’alba italiana di stamattina a causa del 6° e più grande esperimento nucleare del regime di Pyongyang, che solo qualche ora prima aveva annunciato di aver sviluppato una bomba all’idrogeno “di grande potenza distruttiva“. Il governo ha poi confermato di aver esploso la bomba H. E tale ordigno, secondo quanto riferito dal regime nordcoreano, potrà essere trasportato su un missile balistico intercontinentale (che in acronimo inglese viene indicato con la sigla Icbm). I media di Stato nordcoreani parlano di “un successo perfetto“, un passo “significativo” per completare il programma nucleare del regime guidato da Kim Jong-Un. Il giovane leader, peraltro, sembra aver visitato proprio il sito dell’esperimento nucleare, a Punggye-ri, nell’estermità nord del Paese, quasi al confine con la Cina.

La deflagrazione di una bomba all’idrogeno che, secondo Pyongyang, puo’ esser montata nell’giva di un missile baliostico intercontinentale (Icbm) in grado, come i Hwasong-14 (lanciati il 4 ed il 28 luglio scorsi) in grado di raggiungere gli Usa, rappresenta di un triste (per noi) trionfo per la Corea del Nord che in soli 11 anni, dal primo il test nucelare del 9 ottobre 2006, e’ riuscita a produrre una bomba H ed un Icbm con oltre 10.000 km di gittata. Cosi’ facendo la Corea del Nord entra nel club delle potenze nucleari di cui fanno parte Russia (7.000 testate), Usa (6.800), Francia (300), Cina (260), Gran Bretagna (215), Pakistan (140), India, (130) e Israele (80). L’ultimo ostacolo che deve superare è lanciare un missile Icbm da un sottomarino. Club ancora più esclusivo.

Il test nucleare di oggi della Corea del Nord è il sesto, il primo di un ordigno all’idrogeno. Ecco i precedenti: il 9 ottobre del 2006, sotto la guida del ‘caro leader’ Kim Jong-il, c’e’ stata la prima detonazione. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu vara la risoluzione 1718 per “eliminare tutte le armi nucleari e di distruzione di massa, e i missili balistici“. A maggio 2009, malgrado l’intesa del ‘tavolo a Sei’ composto dalle due Coree, Cina, Usa, Russia e Giappone, e la distruzione del 2008 della torre di raffreddamento dell’impianto nucleare di Yongbyon, la Corea del Nord fa detonare la seconda bomba, stimata come molte volte piu’ potente della prima.Il 12 febbraio 2013 si è verificato il terzo test al sito di Punggye-ri, il primo sotto la guida del ‘giovane generale’ Kim Jong-un, succeduto al padre Kim Jong-il morto a dicembre 2011. Il 6 gennaio 2016, due giorni prima del compleanno, Kim autorizza la quarta esplosione, rivendicata come la prima prova relativa a una bomba all’idrogeno. Il 9 settembre 2016, in occasione del 68° anniversario della fondazione dello Stato, c’e’ il quinto test da 10 chilotoni, il più grande mai fatto dalla Corea del Nord.

CINQUE VOLTE NAGASAKI. Già poco dopo la scossa Kune Suh, professore di ingegneria nucleare all’Università Nazionale di Seul, in Corea del Sud, sosteneva che dietro al terremoto c’era una bomba all’idrogeno. “La potenza è 10 o 20 volte superiore alle precedenti – spiegava – e ad un livello di questo genere chiunque può dire che si tratti di un test con una bomba all’idrogeno“. Secondo quanto riferiscono fonti militari di Seul, quella esplosa stanotte sarebbe una bomba cinque volte più potente dell’ordigno sganciato su Nagasaki alla fine della seconda guerra mondiale.  I primi dati sulla detonazione sono preoccupanti: il sisma artificiale e’ il piu’ potente dei sei test fatti finora. L’onda e’ stata pari a 5-6 volte quella generata dal quinto esperimento e 11 volte quella del quarto, entrambi nel 2016, ha riferito la Korea Meteorological Administration, l’agenzia sudcoreana che oltre al meteo ha in carico le rilevazioni sismiche. Il sesto test ha avuto una potenza fino a 100 chilotoni, circa 5 volte piu’ forte della bomba sganciata dagli Usa sulla citta’ nipponica di Nagasaki nell’agosto del 1945, ha reso noto Kim Young-woo capo della commissione Difesa del parlamento di Seul, citando le stime dei militari sudcoreani. L’ordigno e’ stato il piu’ potente finora provato da Pyongyang, pari a 10 volte il quinto test del 9 settembre 2016 di 10 chilotoni. Un chilotone e’ pari a 1.000 tonnellate di tritolo.

RUSSIA, CINA E GIAPPONE. Immediate le condanne delle capitali di altri Paesi, anche da Russia e Cina. Il ministero degli Esteri russo ha espresso “profonda preoccupazione” per il test, definendolo “un nuovo esempio dell’aperta inosservanza delle richieste delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu e delle leggi internazionali“, che “merita assoluta condanna“. La diplomazia cinese ha chiesto formalmente alla Corea del Nord di fermare azioni “sbagliate“. In una dichiarazione pubblicata sul sito web del ministero, Pechino condanna con forza la condotta di Pyongyang, cui chiede di rispettare le risoluzioni dell’Onu. Yoshihide Suga, capo di gabinetto del premier giapponese Shinzo Abe, spiega che una delle opzioni per rispondere al test potrebbero essere sanzioni che colpiscano il commercio di petrolio di Pyongyang.

WASHINGTON E L’OMBRELLO NUCLEARE. “La Corea del Nord ha condotto un grande test nucleare – ha scritto su Twitter il presidente degli Stati Uniti Donald Trump -. Le loro parole e le loro azioni continuano a essere molto ostili e pericolose per gli Usa. La Corea del Nord è una nazione canaglia che è diventata una grande minaccia e un imbarazzo per la Cina, che sta tentando di aiutare ma con poco successo“. Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, generale H.R. McMaster, ha detto alla sua controparte giapponese che Washington sta seguendo da vicino gli ultimi sviluppi. McMaster ha parlato al telefono con Shotarou Taniuchi, il direttore generale del Consiglio di sicurezza nipponico. Secondo il trattato di alleanza tra Usa e Giappone, Washington si impegna a difendere Tokyo in caso di aggressione. Gli Stati Uniti hanno inoltre esteso il loro “ombrello nucleare” all’isola nipponica, e potrebbero quindi ricorrere alla bomba atomica in risposta ad eventuali attacchi nordcoreani.

ALFANO: VIOLATA MORATORIA TEST NUCLEARI. La Nord Corea “deve immediatamente abbandonare lo sviluppo del proprio programma nucleare e missilistico e desistere dal crescente percorso di autoisolamento e di sfida alla comunità internazionale”, ha affermato il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano. Il ministro ha espresso “la più risoluta e inequivocabile condanna per il test nucleare“. Pyongyang rappresenta “l’unico Paese ad avere violato nel XXI secolo la moratoria internazionale sui test nucleari“. Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto ai membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu di “reagire velocemente a questa nuova violazione della legge internazionale da parte della Corea del Nord“. Lo stesso Macron, insieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel, ha diffuso una nota congiunta in cui si chiedono sanzioni più dure contro Pyongyang. – Il premier Paolo Gentiloni ha avuto una telefonata con il presidente francese sulla situazione in Corea del Nord.

La Gran Bretagna condanna come “irresponsabile” e “sconsiderato” l’ultimo test nucleare attribuito alla Corea del Nord e avverte che “tutte le opzioni sono sul tavolo“. Lo riportano i media del Regno citando una dichiarazione del ministro degli Esteri, Boris Johnson, che ripete parola per parola lo stesso monito lanciato ripetutamente nei confronti di Pyongyang dagli Usa e dal presidente Donald Trump.

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