La Corea del Nord testa la bomba a idrogeno. Trump: “Attaccare? Vedremo”

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La Corea del Nord ha condotto il suo sesto test nucleare con una bomba all’idrogeno. La conferma alla fine è arrivata direttamente dal regime di Pyongyang, come riferisce l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.
Una scossa di terremoto di magnitudo 6.3 è stata registrata vicino a Sungjibaegam, nella zona nordorientale del Paese alle 12 ora locale (5.30 ora italiana). L’esercito sudcoreano aveva parlato di un sisma artificiale causato da un’esplosione sotterranea. Poi la conferma del Giappone, stamattina, da parte del ministro degli Esteri nipponico, Taro Kono.

Questo terremoto artificiale è stato 9,8 volte più potente rispetto a quello provocato dal quinto test nucleare, ha dichiarato l’agenzia meteorologica di Seul. Un ricercatore statunitense ha detto alla Bbc che questo è il più grande test atomico condotto fino ad ora dalla Corea del Nord: aveva una potenza di circa 100 kilotoni, circa 4 o 5 volte più forte della bomba atomica sganciata a Nagasaki, in Giappone, nel 1945. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, spiegando che un kilotone è equivalente a mille tonnellate di Tnt.
La Corea del Nord, confermando di avere testato con successo una bomba a idrogeno, ha sottolineato come questa possa essere caricata su un missile balistico intercontinentale Icbm. Il test è stato un “successo perfetto” e ha confermato la “credibilità” delle testate nucleari di Pyongyang, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale del regime nordcoreano, in un annuncio speciale.
Prima della conferma, subito dopo la notizia del terremoto, il premier giapponese Shinzo Abe aveva dichiarato ai giornalisti: “Se quello della Corea del Nord è davvero un test nucleare, è una cosa assolutamente inaccettabile e dobbiamo presentare una severa protesta“.
Una seconda scossa, di magnitudo 4.6, è stata registrata poco dopo non lontano dallo stesso posto della prima.
Due giorni fa il vice ministro della Difesa sudcoreano Suh Choo-suk aveva avvertito: “C’è la possibilità di provocazioni strategiche, inclusi lanci di missili balistici aggiuntivi e un sesto test nucleare“.
Kim Jong-un era presente in fabbrica quando l’ordigno nucleare è stato caricato su un missile.
Il ministero per la tutela ambientale di Pechino ha annunciato che non sono stati rilevati livelli di radiazioni inusuali nelle tre province cinesi vicine alla Corea del Nord dopo il test. La misurazione ha fatto emergere livelli normali nelle province di Liaoning, Jilin e Heilongjiang oltre che in quella di Shandong.
SEUL – La Corea del Sud ha fermamente condannato il sesto test nucleare della Corea del Nord, annunciando di voler chiedere nuove e più forti sanzioni al Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Il presidente Moon Jae-in ha affermato che il Paese non permetterà che la Corea del Nord prosegua con la sperimentazione delle proprie tecnologie nucleari e dei missili“, ha dichiarato il consigliere chiave della sicurezza del presidente Moon, Chung Eui-yong, nel corso di un briefing al termine della riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale (NSC), convocata subito dopo il test nucleare di Pyongyang.
TRUMP – “La Corea del Nord ha effettuato un grosso test nucleare. Le loro parole e azioni continuano ad essere molto ostili e pericolose per gli Stati Uniti” ha scritto su Twitter il presidente americano Donald Trump definendo il Paese in un altro messaggio una “nazione canaglia“.

Poi, in un tweet successivo: “La Corea del Sud sta scoprendo che – come ho detto loro – le loro parole di acquiescenza con la Corea del Nord non funzioneranno. Capiscono una sola cosa“.
In un ultimo tweet il presidente Usa ha minacciato il pugno duro: “Gli Stati Uniti stanno valutando, in aggiunta alle altre opzioni, lo stop agli scambi commerciali con ogni Paese che faccia affari con la Nordcorea“. L’imposizione delle cosiddette “sanzioni secondarie” potrebbe avere un impatto importante sulla Cina, Paese al quale Trump ha già chiesto di esercitare una pressione più efficace sulla Corea del Nord.
E ai cronisti che, all’uscita di una chiesa a Washington, gli chiedevano se avesse intenzione di attaccare la Corea del Nord, dopo l’ultimo test nucleare, Trump ha risposto: “Vedremo“.
Trump ha convocato per oggi una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale di Washington. “Il team per la sicurezza nazionale sta seguendo la situazione da vicino“, ha dichiarato la portavoce Sarah Huckabee Sanders.
ONU – Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha condannato il test nucleare. In una dichiarazione, il suo portavoce Stephane Dujarric ha spiegato che Guterres ribadisce la sua richiesta a Kim Jong-un “di cessare tali atti e di rispettare pienamente i propri obblighi internazionali in base alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza“.
Questo atto è un’altra grave violazione degli obblighi internazionali della Corea del Nord e pregiudica gli sforzi internazionali di non proliferazione e disarmo“, ha dichiarato Dujarric, aggiungendo che si tratta anche di un atto “profondamente destabilizzante per la sicurezza regionale“. Per domani è stata convocata una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza.
AIEA – Per l’Aiea, Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, il test nordcoreano “è un atto estremamente deplorevole“. Il nuovo test, ha dichiarato Yukiya Amano, capo dell’agenzia Onu, “ignora totalmente le ripetute richieste della comunità internazionale“. L’Aiea continua a seguire da vicino gli sviluppi del programma nucleare della Corea del Nord “oggetto di grave preoccupazione“, ha concluso.
PUTIN – XI – Il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin hanno concordato oggi di gestire in maniera adeguata la vicenda dell’ultimo test condotto da Pyongyang. I due leader hanno concordato di restare fedeli all’obiettivo della denuclearizzazione della penisola coreana e restare in stretto contatto e coordinamento per gestire la nuova situazione.
Alla crisi Nordcoreana la soluzione sia “esclusivamente politica e diplomatica” è la posizione espressa da Putin in una telefonata con il premier giapponese Shinzo Abe.
MERKEL – MACRON– Una condanna “nei termini più duri” del nuovo test nucleare di Pyongyang è arrivata da Berlino e Parigi, in una dichiarazione che segue una telefonata tra Angela Merkel e Emmanuel Macron. “La Corea del Nord ha violato il diritto internazionale e la comunità internazionale deve reagire in modo unanime e deciso a questa nuova escalation“, si legge nella dichiarazione. Merkel e Macron sono a favore di sanzioni più dure dell’Ue contro Pyongyang.
GENTILONI – ALFANO – Il premier Paolo Gentiloni ha sentito telefonicamente Macron sulla situazione in Corea del Nord. Lo si apprende da fonti di palazzo Chigi.
L’Italia esprime la più risoluta e inequivocabile condanna per il test nucleare effettuato stanotte dalla Repubblica Democratica Popolare di Corea, che rappresenta l’ennesima chiara violazione di molteplici Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite” ha affermato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano.
UE – L’Ue è disposta rafforzare le sanzioni contro la Nordcorea dopo l’ultimo test nucleare. Ad affermarlo è stato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, secondo cui l’esperimento con la bomba H voluto da Kim Jong-un “costringe la comunità internazionale a unirsi in una reazione rapida e decisiva“. “Chiediamo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di adottare altre sanzioni e mostrare una maggiore risoluzione per ottenere una denuclearizzazione pacifica della penisola coreana“, ha aggiunto Tusk.

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