La missione Cassini volge al termine: dall’esplorazione di Saturno a Giove, l’eredità della sonda per il futuro

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Mentre la sonda spaziale Cassini ha iniziato la sua discesa verso l’atmosfera di Saturno,  per quello che è stato definito il ‘Grand Finale’, il lungo viaggio, ricco di risultati scientifici e tecnici, sta già avendo una forte influenza su future esplorazioni.

La missione, che vanta di un significativo contributo italiano ed è frutto della collaborazione tra NASA, ESA e ASI –  ha realizzato numerose scoperte, svelando tra l’altro l’esistenza di un oceano con attività idrotermale sulla luna ghiacciata Encelado e mari di metano liquido su Titano, che sembrerebbero quindi possedere tutti gli ingredienti necessari per sviluppare la vita  – aprendo la strada all’esplorazione di nuovi mondi oceanici.

Cassini ha trasformato il nostro pensiero in tanti modi, ma soprattutto per quanto riguarda i luoghi sorprendenti del Sistema Solare dove la vita potrebbe potenzialmente esistere” ha dichiarato Thomas Zurbuchen, amministratore associato del Science Mission Directorate della NASA presso la sede di Washington. “Congratulazioni per l’intera squadra di Cassini”.

Con i dati raccolti attraverso i suoi 127 sorvoli ravvicinati su Titano, Cassini – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – ha inaugurato una nuova era dell’oceanografia extraterrestre. Grazie al campionamento dell’atmosfera superiore di Saturno, durante le sue ultime orbite e con i dati che invierà nel suo tuffo finale – previsto il 15 settembre – Cassini sta ponendo le basi per future missioni sul pianeta e non solo. Molte delle ‘lezioni’ apprese durante la missione, infatti, saranno applicate nella pianificazione della missione Europa Clipper della NASA, il cui lancio è previsto nel 2020. Europa Clipper volerà su Giove, e andrà a studiare l’oceano ghiacciato delle sue lune, tra cui Europa, per indagare sulla sua potenziale abitabilità. La luna ghiacciata di Giove è diventata l’obiettivo principale per l’esplorazione futura fin da quando la missione Galileo della Nasa – alla fine degli anni ’90 – ha trovato tracce di acqua sotto la sua crosta gelida. Scienziati ed ingegneri del team Cassini stanno sviluppando versioni di nuova generazione degli strumenti che hanno volato a bordo della sonda, che partiranno con Europa Clipper. Diversi membri del team, inoltre, prenderanno parte alle indagini scientifiche della futura missione sul gigante gassoso.

Cassini, la cui missione doveva inizialmente durare 4 anni, è rimasta in orbita intorno a Saturno per oltre 13 anni. Il suo ‘Grand Finale’, che giunge a quasi vent’anni dal lancio – 15 ottobre 1997 – è stato pianificato per evitare un eventuale impatto della sonda su una delle lune del pianeta e una possibile contaminazione, in base alle linee guida della Planetary Protection.

Il saluto finale di Cassini sarà seguito in diretta nell’Audiutorium della sede dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in collegamento con il Jet Propulsion Laboratory (Jpl), e con il il Sardinia Deep Space Antenna (SDSA) di Cagliari. L’inizio è previsto per le ore 12:00 e avrà una durata di circa due ore e mezzo. Il programma della giornata è ricco di interventi. Si alterneranno sul palco rappresentanti dell’Asi, dell’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica), del Tas-i (Thales Alenia Space Italia) e della Nasa.

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