Debellata ufficialmente negli anni ’50, la malaria e’ ricomparsa negli Stati Uniti a causa dei viaggi nei Paesi tropicali, ed i casi stanno aumentando. Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) i casi sarebbero tra i 1.500 ed i 2.000 l’anno.
La trasmissione della malattia pero’ – precisano gli esperti – non e’ attiva in Usa, ma i contagi avverrebbero a causa dei continui viaggi nei paesi tropicali dove la patologia e’ endemica. In particolare – secondo l’ultima indagine in materia dell’ universita’ di California nell’aprile 2017 – a rischio sono gli immigranti che ritornano a far visita nei loro paesi a Natale o d’estate. Credendo di essere naturalmente immunizzati contro la malaria non prendono le medicine preventive.
Lo studio – spiegano – condotto dall’epidemiologa Diana Khuun ha analizzato le ammissioni ospedaliere tra il 2000 ed il 2014 per malaria: nei 14 anni considerati questi casi sono stati in tutta l’Unione 22.029, circa 5.000 di questi ‘gravi’ e 182 mortali. Negli anni ’70 i casi di malaria negli Stati Uniti erano al massimo 100-200 l’anno.
“Non siamo al corrente di alcuna trasmissione attiva all’interno degli Usa – aveva osservato Khuu – quindi riteniamo i contagi avvengono tra turisti e viaggiatori e tra gli immigranti che visitano le terre d’origine. Certo i numeri sono alti per una malattia che sarebbe facile prevenire con i medicinali”.