Nessuno dei duecento paesi impegnati nel programma Onu per lo sradicamento della tubercolosi sta riuscendo a realizzare l’obbiettivo di sconfiggere la malattia entro il 2030, dice uno studio finanziato dalla fondazione Bill e Melissa Gates e pubblicato da The Lancet. Lo studio offre una ampia rassegna dello stato delle istituzioni sanitarie mondiali e della lotta a varie malattie in molti paesi del mondo. Preoccupanti i dati sulla tubercolosi ma anche quelli sull’Aids, perché secondo Lancet sono molto scarse le speranze di evitare nuove infezioni.
Meno del 5% dei paesi Onu, aggiunge Lancet, riuscirà sempre entro il 2030 a ridurre il tasso di suicidi e di morti in incidenti stradali e per obesità. Più consolanti le notizie per quanto riguarda la mortalità infantile, il 60% dei paesi riuscirà a ridurla, e per la malaria.
Sulla base delle tendenze registrate, dice ancora Lancet, i paesi dove dovrebbero verificarsi i miglioramenti più sensibili sono il Kazakistan, Timor Est, l’Angola, la Nigeria e lo Swaziland mentre, soprattutto tenendo conto di fattori come alcolismo e obesità infantile, altri paesi rischiano di peggiorare, dallo Sri Lanka al Venezuela, dalla Serbia all’Ucraina. Per quanto concerne l’efficienza dei sistemi sanitari, Singapore, Islanda e Svezia sono i paesi più ‘performanti’ mentre in fondo alla classifica troviamo Somalia, Centrafrica e Afghanistan.