Dalla mostra concepita da Giovanni C.F. Villa per la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, emerge l’uomo Galileo nelle molteplici sfaccettature: dallo scienziato padre del metodo sperimentale al letterato esaltato da Foscolo e Leopardi, Pirandello e Ungaretti, De Sanctis e Calvino. Virtuoso musicista ed esecutore, artista, imprenditore, Galileo era tutto questo ed altro ancora; dagli studi di viticoltura e la passione per il vino dei Colli Euganei per documentare “Rivoluzione Galileo” Giovanni C.F. Villa ha riunito moltissime opere d’arte. Una notevole sezione di mostra racconta poi la scoperta della luna da Galileo fino ai giorni nostri. E poi un racconto iconografico per capolavori, tra le quali spicca il dipinto del Guercino dedicato al mito di Endimione, con una delle prime raffigurazioni del cannocchiale perfezionato dallo scienziato pisano. Giovanni C.F. Villa porta i visitatori anche dentro alla “costruzione” del mito galileiano in epoca ottocentesca. Si era nel 1841 quando il Granduca Leopoldo II di Lorena costruiva, in Palazzo Torrigiani, la Tribuna di Galileo, straordinario ambiente immaginato quale sintesi iconografica della scienza sperimentale, da Leonardo a Galileo. Dopo il centrale episodio fiorentino di Santa Croce, eternato da Ugo Foscolo, l’Ottocento diviene il secolo dei monumenti dedicati a Galileo. La mostra sviluppa un’ampia sezione d’arte contemporanea, cosi’ sette secoli di arte occidentale, intrecciandosi con la scienza, la tecnologia e l’agiografia galileiana, restituiscono compiutamente la parabola umana di Galileo celebrato in una Padova che lo vide protagonista per 18 anni, e proprio la stessa Universita’ agli Studi di Padova che, come ha annunciato il suo Rettore, Rosario Rizzuto, ha deciso di affiancare alla Mostra un programma di iniziative, incontri, approfondimenti sulla figura di colui che e’ stato uno dei suoi piu’ illustri docenti e Maestri.