Inserita nella Riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande, in una posizione altamente scenografica, Pantalica, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2005, è ritenuta la necropoli più grande d’Europa. Situata nella provincia di Siracusa, tra Cassaro, Ferla e Sortino, vanta 5000 tombe, in parte scavate ad alveare nella roccia, fino a 7 piani sovrapposti, che si aprono sulle pareti dei canyon scavati dal fiume Anapo e dal suo affluente Calcinara; mischiate ai resti di un’antica città, Giarranauti, risalente all’Età del Bronzo. La necropoli di Pantalica, letteralmente “luogo delle grotte”, dall’arabo Buntarigah, a 425 metri slm, anticamente residenza dei mitico re Hyblon, è quel che resta di un antico regno di popolazioni autoctone che prosperò dal XIII al VIII secolo a.C. quando venne distrutto dai Greci di Siracusa. In epoca medievale le grotte divennero rifugio delle popolazioni in fuga dai Saraceni, come attestato da resti di edifici e chiesette rupestri con tracce di affreschi. Le tombe, i cui oggetti rinvenuti sono attualmente conservati nel Museo Paolo Orsi di Siracusa, sono composte da una camera interamente scavata nella roccia, preceduta da un padiglione scoperto e a volte da un breve corridoio di accesso. Mentre nelle prime due fasi della cultura di Pantalica dominò la forma tondeggiante, col passare del tempo quella quadrangolare, in precedenza appartenuta a famiglie di status più elevato, prevalse. Nella camera erano deposti da 1 a 4 defunti, quindi un nucleo familiare, collocati su un fianco, con gli arti piegati in posizione fetale ed accanto il corredo funerario. Fino a pochi anni fa, Pantalica era attraversata da un treninoa vapore che ebbe il suo momento di gloria nel 1933 quando il re Vittorio Emanuele III se ne servì per visitare il sito e le cartoline dell’epoca mostrano il nutrito corteo reale che precedeva e seguiva il re durante l’escursione. Oggi rimane solo la sede della linea ferrata, trasformata in un percorso stradale sterrato piuttosto stretto ma sufficiente a far passare piccoli autobus che trasportano i visitatori durante la stagione turistica.