Anticipare l’ingresso alla scuola primaria oppure no? Per i bambini nati da gennaio a marzo-aprile (e i loro genitori) c’è la possibilità di andare a scuola ben prima di aver compiuto i 6 anni. Un ‘anticipo’ spesso sconsigliato dagli insegnanti. A tranquillizzare i genitori in vista del ritorno fra i banchi è il pediatra Italo Farnetani, ordinario alla Libera Università Ludes di Malta, che parlando con l’AdnKronos Salute spiega: “L’ingresso nel percorso scolastico primario anticipato potrebbe addirittura essere consigliabile, anticipando così l’attuale normativa che prevede la possibilità dell’inserimento nella scuola dell’Infanzia per chi ha compiuto i 6 anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento“.
Insomma, secondo il pediatra “i nati dal primo maggio al 15 settembre, che compiranno dunque 5 anni prima dell’inizio dell’anno scolastico, potrebbero tranquillamente fare il loro ingresso in prima elementare“. Sì ai bambini anticipatari, dunque. “Del resto – precisa il pediatra – l’inizio della prima elementare a 6 anni non ha nessuna valenza psicopedagogica, ma si riferisce convenzionalmente alle Leggi Casati e Coppino risalenti agli anni ’50-’60 dell’800, il periodo dell’Unità d’Italia. I bambini nati nella fascia dal 1 maggio al 15 settembre che potrebbero a mio parere già andare a scuola sono 206 mila: non tutti però sono pronti – sottolinea il pediatra – e ritengo che dovrebbero andare in prima elementare solo quelli che hanno portato a compimento uno sviluppo superiore alla media, tale da non pregiudicare il loro apprendimento“. Insomma, una valutazione è utile a stabilire se l’anticipo è consigliabile oppure no.
Ma quali sono le considerazioni da fare e come si valuta lo sviluppo del bambino? “Possiamo farlo attraverso 4 parametri che vanno a verificare le capacità psicologiche e motorie del piccolo“, spiega il pediatra: “Il primo riguarda il lessico, sostanzialmente il bambino deve aver smesso di parlare ‘da bambino piccolo’, cioè senza balbuzie e con una esposizione quasi ‘normale’; deve sapere riconoscere i colori, almeno due su tre; deve riuscire a prendere un palla al volo almeno in due casi su tre, avere quindi capacità motorie; infine se disegna un uomo, deve disegnarlo in 3 parti definite, con testa, tronco e gambe. Se un bambino rispetta questi requisiti – ribadisce – può andare a scuola anche al compimento dei 5 anni“.
Per evitare che un bambino anticipatario possa soffrire il confronto con i compagni in media più grandi, Farnetani propone un riassetto scolastico, composto da “classi omogenee per mesi di nascita. Con gruppi di questo tipo – osserva – ci sarebbe un confronto con i coetanei, con vantaggi anche per gli insegnanti“. “L’ingresso anticipato a scuola andrebbe comunque sempre valutato preventivamente con il pediatra – sottolinea l’esperto – il cui parere, in caso di dubbio, è più consigliabile di quello dell’insegnante. Anche perché il pediatra – ricorda Farnetani – è stato definito dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 1974 come ‘medico della crescita e dell’educazione’. Quindi – conclude – ha la competenza per dire se un bimbo può andare o meno in prima elementare anticipatamente“.
Pediatria: l’esperto dice sì all’anticipo, è giusto andare a scuola a 5 anni
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