Salute, Catanzaro: monitoraggio della glicemia sott’acqua nella baia dell’ippocampo di Soverato

MeteoWeb

Giovani affetti da diabete di tipo 1 hanno avuto l’opportunità di immergersi sott’acqua e incontrare i cavallucci marini nella baia dell’ippocampo di Soverato, senza correre alcun rischio.

La circostanza è stata resa possibile grazie al nuovo sistema di monitoraggio della glicemia CGM (continuos glucose monitoring), un dispositivo che consente di misurare la glicemia sott’acqua ai diabetici che ne sono muniti, utilizzando un contenitore a tenuta stagna in cui è stato inserito il ricevitore che fornisce le informazioni glicemiche.

L’evento, promosso dall’unità operativa Diabetologia diretta dal dr Raffaele Mancini e dall’U.O. Pediatria diretta dalla dr.ssa Mimma Caloiero, patrocinato dall’ASP di Catanzaro, dalla Città di Soverato, dalla Lega Navale di Soverato, è stato sostenuto dal Movi group ed organizzato dalla Segreteria Innovformez SRL.

Con le nuove terapie, l’attività subacquea finora preclusa ai diabetici non è più loro vietata: oggi chi ha il diabete, se ben compensato e controllato, può dedicarsi alla pratica delle immersioni senza alcun timore. L’attività fisica aerobica, inoltre, facilita il controllo della glicemia, per cui è consigliata al paziente diabetico e, tra le forme di attività fisica aerobica va considerata anche l’immersione in acque marine.

Comunque, raccomandano gli specialisti, prima di iniziare un’immersione subacquea, il diabetico va istruito sui comportamenti da tenere prima, durante e dopo l’immersione, al fine di evitare sia l’ipoglicemia che l’iperglicemia. Il diabetico, quindi, si immergerà solamente se i valori glicemici saranno tali da evitare complicanze. Inoltre la nuova tecnologia ha permesso addirittura il controllo della glicemia sott’acqua rendendo ancora più sicura l’immersione.

La giornata si e’ conclusa con una tavola rotonda su diabete e sport, alla quale hanno partecipato il Direttore generale dell’Asp di Catanzaro dr Giuseppe Perri ed il Sindaco di Soverato dr Ernesto Alecci.

Condividi