Salute, entomologo: a Roma parchi incolti a rischio zanzare

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Le zone più a rischio per la circolazione delle zanzare tigre, potenziale vettore di trasmissione del virus della Chikungunya, “sono i parchi pubblici con erba incolta. Camminando nelle sterpaglie è quasi scontato che si venga punti sulle caviglie. La disinfestazione da sola è poco efficace se non viene unita a una manutenzione puntuale delle aree verdi, le preferite dell’insetto specie Aedes albopictus“. A dirlo, dopo lo stop alle donazioni di sangue per un milione di romani in seguito ai 17 casi di malattia fra la Capitale e Anzio, è Giuseppe Lozzia, docente di Entomologia generale e applicata all’Università degli Studi di Milano.
Questo – precisa l’esperto – è fra l’altro un momento molto favorevole per la circolazione della zanzara tigre: fa ancora caldo ma piove, e si rende disponibile l’acqua necessaria alla sua proliferazione. Che non deve essere tanta, basta un fondo di un vaso. Credo – assicura Lozzia – che ci sia la concreta possibilità che si verifichino altri casi di Chikungunya nella zona romana, anche se bisogna precisare che il virus è presente anche in altre zone d’Italia“.
I cittadini – consiglia – possono arginare il problema utilizzando zanzariere, repellenti e tenendo bassa l’erba dei propri giardini privati, sistemando un filo di rame in tutti i sottovasi, cosa che impedisce la proliferazione degli insetti. Ricordandosi che la zanzara punge soprattutto di giorno e a volte anche di notte. I Comuni dovranno provvedere a una estesa disinfestazione, ma non si può pensare di bonificare tutto. Occorre anche manutenere al meglio anche le aree verdi pubbliche“, raccomanda.

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