Salute: incontro Fic a Roma per la giornata mondiale del cuore 

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Mostrare i punti di forza e i punti di debolezza della cardiologia italiana. Questo l’obiettivo dell’incontro istituzionale ‘La giornata mondiale del cuore: la giornata della cardiologia tra cure innovative, Pdta e responsabilità professionale’, promossa dalla Federazione italiana di cardiologia (Fic) in occasione della giornata mondiale del cuore. L’incontro, al quale parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, medici e ricercatori si svolgerà a Palazzo Montecitorio venerdì 29 settembre 2017, alla 9, nella Sala della Regina. Lo si legge in una nota.

Tra le questioni che saranno affrontate nel corso della giornata, patrocinata dal ministero della Salute, prima tra tutte l’accesso alle più innovative terapie cardiovascolari.Ancora oggi, soprattutto per il contenimento della spesa sanitaria, un eccesso di burocrazia limita l’accesso a molti tipi di terapie la cui grande efficacia nel ridurre significativamente la mortalità cardiovascolare è ampiamente dimostrata.

Per questo i cardiologi chiedono di sostenere lo stesso accesso alle cure attraverso la semplificazione delle procedure prescrittive. La Fic – continua la nota – si fa inoltre promotrice di un più facile accesso alle tecnologie diagnostiche avanzate da parte dei cardiologi, come la risonanza magnetica cardiaca, esame che oggi è eseguito per lo più dagli specialisti in radiologia.

“Questo incontro è l’occasione per far il punto dello stato attuale di una delle branche più complesse della medicina e impedire la frammentazione del suo bagaglio culturale, anche alla luce della sempre maggiore apertura ad altri operatori di prestazioni specialistiche come quelle cardiologiche”, dichiara Francesco Fedele, presidente della Fic.

“In cardiologia la presenza di super specializzazioni e di nuove tecnologie rappresenta una ricchezza che deve essere governata e ordinata attraverso una sinergia culturale che abbia una ricaduta positiva sui pazienti, che ottimizzi le risorse, ma anche sul piano scientifico e formativo dei giovani cardiologi”, conclude il professore Fedele.

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