Sanità, pronto soccorso: in oltre il 50% dei casi la tempestività salva la vita

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Infarto cardiaco, ictus, trauma maggiore e sepsi. Patologie in cui la tempestività dell’intervento è fondamentale per la salvezza del paziente. E più del 50% delle patologie tempo dipendenti passano dal pronto soccorso e proseguono poi il loro iter clinico nelle diverse discipline. L’altra metà delle diagnosi di queste patologie riguardano casi che si verificano mentre il paziente sta già seguendo altri percorsi di cura e quindi non passa dall’emergenza.

È il quadro emerso da una raccolta dati promossa dalla Società italiana dell’emergenza-urgenza (Simeu) su un campione di 92 pronto soccorso che rappresentano circa 5 milioni passaggi all’anno, un quarto del totale nazionale. I dati si riferiscono al 2016 e sono stati proiettati sul totale dei passaggi nazionali.

L’indagine è stata illustrata nell’ambito dell’Accademia dei Direttori, conclusa ieri a Bologna, organizzata dalla Simeu a cui hanno partecipato 150 direttori di dipartimento e struttura complessa della medicina di emergenza-urgenza dalle diverse regioni d’Italia. Secondo i dati ogni anno passano complessivamente dai pronto soccorso italiani: 110.000 casi di sepsi; 78.000 casi trauma maggiore (trauma che implica il pericolo di vita del paziente); 102.000 stroke (ictus); 72.000 casi di infarto cardiaco.

“Il risultato della raccolta dati – spiega Maria Pia Ruggieri, presidente nazionale Simeu – sottolinea l’importanza dell’attività di ricerca basata su dati concreti: raccogliendo i dati reali, analizzandoli in dettaglio e valutandone sia aspetti clinici che organizzativi, le società scientifiche possono svolgere un importante servizio per una programmazione sanitaria nazionale sempre più efficace”.

Nello specifico di questa ricerca, ad esempio, continua Ruggieri, “i casi di trauma maggiore nei pronto soccorso risultano essere quattro volte più frequenti rispetto alle stime ufficiali. Si tratteggia così un fenomeno importante e sottovalutato, che va studiato nelle sue cause, per valutare nuove strategie di intervento e migliorare i percorsi di cura”.

L’Accademia ha permesso un confronto al termine del quale la comunità dei professionisti ha individuato alcune condizioni indispensabili per la qualità e la sicurezza delle cure in emergenza-urgenza, che saranno oggetto nei prossimi giorni di una lettera per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Simeu ha intitolato questa prima edizione dell’Accademia dei direttori a Francesco Stea, direttore del pronto soccorso di Bari, tra i principali fautori della Medicina di emergenza in Italia, scomparso nel 2016.

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