Il dolore cronico non deve essere considerato una condanna ineliminabile. E’ stato questo il tema della conferenza di presentazione della 9° edizione di “100 Citta’ contro il dolore” che si svolgera’ il prossimo 7 ottobre in oltre 150 localita’ italiane, che si e’ svolta nella biblioteca del Senato, organizzata dalla Fondazione Isal. Presenti all’incontro il presidente nazionale Isal prof. William Raffaeli, mons. Andrea Ciucci, segretario della pontificia accademia per la vita, il senatore Lucio Romano (Scelta Civica), vicepresidente commissione politiche Unione Europea, la senatrice Grazia De Blasi (PD), presidente della commissione Sanita’ Luca Moretto artista e paziente con dolore da “alto fantasma”, dott. Emilio Cardelli, presidente della Fondazione Gigi Ghirotti, prof. Gianvincenzo D’Andrea presidente Associazione nazionale Amici di Isal, la cantante Teresa De Sio, ambasciatrice della Fondazione Isal.
Nel suo intervento – si apprende – Luca Moretto ha evidenziato come dopo essere passato per la depressione e la dipendenza da farmaci ha cercato, grazie anche all’arte, di esternare il lato positivo anche nel dolore e nei problemi. “L’ottimismo puo fondare le sue radici anche nel dolore”, e’ lo slogan creato da Luca. “Abbiamo chiuso questi lavori della conferenza di presentazione della giornata mondiale 100 citta’ contro il dolore che aveva come tematica quest’anno sofferenza e insofferenza”, afferma il presidente Isal William Raffaeli.
A fronte di questo male di sofferenza che io da tempo tendo a definire un’epidemia silenziosa che troppi sono insofferenti e non vedono, abbiamo voluto tematica are il prenderci carico di questa sofferenza per cominciare a dare una risposta specialmente a quei quattro milioni di italiani che hanno dolori che in nessuna parte del mondo possono essere curati.
L’Italia ha fatto un grande passo di civilta’ nel declamare la legge 38 del 2010 che ha istituito un accesso per i pazienti affetti da dolore cronico in tutti gli ospedali e in tutti i centri di terapia del dolore. Ma vi e’ una grande quantita’ di persone, (in Italia 4 milioni e in Europa 20 milioni) che hanno dolori incurabili.
E al dolore incurabile la Fondazione Isal risponde con la richiesta forte, determinata di dare anche a loro un’opzione di speranza che per noi vuol dire tentare di creare insieme alla Fondazione Gigi Grotti di costituire il primo centro di ricerca europeo sul dolore cronico, perche’ hanno anche loro di vedere una linea di orizzonte che si chiarisca di maggior colore di quella che e’ oggi la loro sofferenza”.