Smog: 500mila morti l’anno, 20 volt più degli incidenti stradali

MeteoWeb

Quali sono le vere origini dell’inquinamento dell’aria nelle aree urbane in Italia? Quanto pesano il traffico veicolare, il riscaldamento, le attività produttive, il trasporto degli inquinanti a media e lunga distanza, le condizioni meteorologiche nel quadro del cambiamento climatico?

Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente in Europa ogni anno si registrano oltre 500.000 morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico, circa 20 volte il numero di vittime per incidenti stradali. Almeno 9 cittadini europei su 10 risultano esposti a concentrazioni di PM2,5, ozono e benzo-A-pirene superiori ai livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In Italia, nonostante i miglioramenti registrati negli ultimi decenni, l’inquinamento atmosferico è la causa ogni anno di oltre 90 mila morti premature. Con più di 1.500 decessi per milione di abitanti l’Italia presenta valori decisamente più alti rispetto alla media europea, pari a circa 1.000 decessi prematuri.

Queste sono solo alcune delle tematiche affrontate nel Report sulla qualità dell’aria, che sarà presentato a Roma (venerdì 29 settembre 2017 presso la sala conferenze dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, Senato della Repubblica, p.zza Capranica 72). La ricerca è stata realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con ENEA e in partnership con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. L’incontro, cui parteciperanno rappresentanti delle amministrazioni e degli enti locali, esperti e parlamentari, sarà concluso dal Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi.

Grazie alla ricostruzione di un quadro conoscitivo chiaro e completo sul tema delle emissioni inquinanti e della qualità dell’aria con un’analisi approfondita delle cause primarie dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane (con risultati a volte sorprendenti), è stato elaborato un “decalogo” per vincere la sfida della qualità dell’aria nelle città italiane attraverso soluzioni strutturali che superino le emergenze e puntino sullo sviluppo della green economy.

Come si evidenzia nel Report, infatti, è necessario mettere in campo azioni nuove e più incisive: queste dieci proposte toccano temi di carattere generale, come una revisione della governance e un maggiore coinvolgimento del mondo della ricerca, e altri di tipo più specifico, proponendo una roadmap per il settore dei trasporti, un percorso di riqualificazione profonda del patrimonio edilizio pubblico e privato, un piano nazionale sulle biomasse e un maggior coinvolgimento del settore agricolo.

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