Terremoto, tante scosse sull’Italia: trema l’Appennino. Dall’INGV preoccupazione per la scossa di Tagliacozzo: “si è attivata una nuova struttura”

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Balla l’Italia, soprattutto al Centro/Nord: nelle ultime ore si sono verificate due forti scosse sismiche sull’Appennino, prima alle 20:00 di magnitudo 3.7 con epicentro sulle colline di Parma in Emilia Romagna, avvertita in gran parte del Nord, e poi alle 21:58 tra Lazio e Abruzzo, a Tagliacozzo, di magnitudo 3.9 avvertita in tutto il Lazio fino a Roma. E ieri sera s’era verificata una scossa di magnitudo 3.0 in Romagna, alle valli di Comacchio, avvertita a Ravenna, dopo i terremoti di mercoledì 6 settembre sulle Dolomiti, vicino Belluno. Tutte scosse distintamente avvertite dalla popolazione, di magnitudo superiore a 3.0.

Il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, stasera ha spiegato che il terremoto di magnitudo 3.9 sull’Appennino centrale evidenzia che “si è attivata un’altra struttura, perché questo sisma è avvenuto in una zona a Sud di Campotosto e vicinissima ad Avezzano, sede del terremoto del 1915: una delle zona più sismiche d’Italia“. Al momento è stata registrata una sola replica di magnitudo 1.8 e “nei prossimi giorni seguiremo la situazione con la massima attenzione per capire se si tratta di una sequenza oppure di due 2 eventi isolati“.

Intanto domani ad Avezzano, Capistrello, Celano, Castellafiume, Scurcola Marsicana e Tagliacozzo le scuole rimarranno chiuse per consentire un’immediata verifica degli edifici dopo la scossa di questa sera.

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