Test nucleare in Corea del Nord, Trump valuta l’opzione guerra: “E’ una grande minaccia, uno Stato canaglia che capisce solo una cosa”

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Il governo di Pyongyang è, secondo Donald Trump, una “grande minaccia” e il dialogo non porterebbe da nessuna parte dato che si tratta di uno “Stato canaglia che capisce solo una cosa“. Il presidente USA l’opzione guerra per dare un freno e rispondere all’iniziativa della Corea del Nord, che questa ha portato a termine un minaccioso test nucleare. “Le loro parole e le loro azioni continuano a essere molto ostili e pericolose per gli Stati Uniti“, ha scritto su Twitter Trump, che ha deciso di riunire il Consiglio di sicurezza nazionale per discuterne.

“La Sicurezza nazionale osserva attentamente cosa sta accadendo – ha spiegato Sarah Huckabee Sanders, portavoce del presidente americano – faremo avere degli aggiornamenti, se necessario”. E, uscendo da una chiesa vicina alla Casa Bianca Trump ha risposto così a un giornalista che gli chiedeva se un attacco militare contro Pyongyang sia imminente: “Vedremo“. Sempre su Twitter Trump ha fatto sapere che per ora “gli Usa stanno valutando, tra le altre opzioni, di sospendere ogni attivita’ di scambio commerciale con qualsiasi paese intrattenga rapporti di affari con la Corea del Nord“.

Il regime di Kim Jong-un ha testato una bomba H, ovvero all’idrogeno, molto piu’ potente delle precedenti. Secondo fonti coreane l’ordigno sarebbe in grado di essere installato nell’ogiva di un missile basilistico intercontinentale (Icbm) in grado di raggiungere (come gli Hwasong-14 lanciati il 4 ed il 28 luglio) gli Usa. Kim ha voluto così dimostrare la sua indifferenza di fronte alle minacce di Trump, che aveva promesso “fuoco e fiamme” su Pyongyang se avesse testato una bomba atomica. Ma Pyongyang ha anche nuovamente messo in “imbarazzo” il suo alleato, ovvero il presidente cinese Xi Jinping, che proprio oggi ospita a Xiamen i membri del Brics (Brasile, Russia – ossia Vladimir Putin – India (altra potenza nucleare), Cina e Sud Africa).

La scorsa notte Kim si e’ prima fatto fotografare accanto a quello che ha sostenuto essere una bomba all’idrogeno, molto piu’ potente e letale della normale bomba atomica, come quelle sganciate il 6 ed il 9 agosto 1945 dagli Usa su Hiroshima e Nagasaki per far arrendere il Giappone e vincere la II Guerra Mondiale. Alle 12.36 ora locale (le 5,36 ora italiana) i sismografi di tutto il mondo hanno registrato una scossa di magnitudo 6,3 a 22 km dal sito dove vennero fatte esplodere le precedenti 5 atomiche, Punggye-ri. Sisma artificiale perche’ l’ipocentro e’ stato localizzato ad una profondita’ nulla, ossia di 0 km mentre qualsiasi terremoto avviene ad almeno qualche chilometro nella crosta terrestre. Dopo poco un’altra scossa di 4,6 gradi della scala Richter. Non si tratta di un secondo test ma del semplice crollo della caverna sotterranea creata dalla prima esplosione, stimata in 120 chilotoni (un chilotone e’ pari alla potenza generata dalla deflagrazione di 1.000 tonnellate di tritolo), ossia quasi 10 volte i 15 chilotoni di ‘Little Boy, l’atomica di Hiroshima.

Una bomba all’idrogeno o termonucleare è un ordigno di potenza superiore ai 50 chilotoni e che, in teoria non ha limiti: la piu’ potente mai fatta esplodere fu la sovietica ‘Bomba Zar’ che il 30 ottobre 1961 – unica volta in cui fu fatta deflagrare – sviluppo’ una potenza inimmaginabile, ossia 50 megatoni (un megatone e’ pari ad un milione di tonnellate di tritolo), 3.125 volte la bomba di Hiroshima. Ma in media le bombe H montate sui missili o sganciate dai bombardieri strategici sono di 500 chilotoni. La Corea del Nord entra così a far parte delle potenze nucleari quali Russia (7.000 testate), Usa (6.800), Francia (300), Cina (260), Gran Bretagna (215), Pakistan (140), India, (130), Israele (80). L’ultimo ostacolo che deve superare e’ lanciare un missile Icbm da un sottomarino. Club ancora piu’ esclusivo. I vicini della Corea del Nord sono impauriti.

L’ormai ex pacifista presidente sudcoreano, Moon Jae -inn ha chiesto che la Corea del Nord subisca la “piu’ forte punizione possibile” e che siano adottate “tutte le misure diplomatiche incluse nuove sanzioni Onu per isolare completamente” Pyongyang. Seul discutera’ “lo schieramento dei piu’ potenti asset strategici delle forze armate Usa“, riferimento al ritorno delle bombe atomiche tattiche che Washington ritiro’ dalla Corea del Sud nel 1991. Gli Usa hanno ancora 28.500 soldati in Corea del Sud e d un imponente schieramento di mezzi terrestri, aerei e navali. Anche Ciba e Russia hanno condannato con forza il test: Xi Jinping, e il presidente russo, Vladimir Putin hanno fatto sapere da Xiamen che affronteranno “in maniera appropriata” il dossier. Xi e Putin si sono detti d’accordo sulla necessita’ di mantenere comunicazione e coordinamento per trattare la situazione. Per il capo del Cremlino, che ha sentito anche il premier giapponese, Shinzo Abe, la via d’uscita alla crisi passa “soltanto per una soluzione soltanto politica e diplomatica“.

Ferma condanna e’ stata espressa dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che chiede “al regime di cessare immediatamente tutti i programmi nucleari e missilistici e che cio’ avvenga in modo completo, verificabile ed irreversibile, per riprendere il dialogo con la comunita’ internazionale”. La reazione europea e’ guidata dalla Francia, che con Italia e Germania ha chiesto a Bruxelles sanzioni piu’ dure contro la Corea del Nord. L’iniziativa dei tre paesi e’ stata presa nel corso di una serie di telefonate avviate dal presidente francese, Emmanuel Macron, che ne ha parlato prima con il il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e poi con il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni. “I nostri partner – ha fatto sapere una fonte dell’Eliseo – condividono la posizione francese, secondo cui e’ necessaria una reazione internazionale forte contro un avanzamento del programma nucleare nordcoreano”. Tale risposta, aggiunge la fonte, “deve prendere corpo in primo luogo nel Consiglio di sicurezza dell’Onu e nell’Ue, chiamate a prendere nuove misure contro Pyongyang“.

Per Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera e di sicurezza, Pyongyang “deve abbandonare il nucleare, le armi di distruzione di massa e i programmi missilistici in maniera irreversibile e verificabile e cessarne immediatamente tutte le attivita'”.

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