“Il vulcano Solfatara fa parte della rete dei 40 crateri che caratterizzano i Campi Flegrei ed e’ l’unico ancora attivo conservando un’attivita’ di fumarole di anidride solforosa. Situato in una vasta conca a forma ellittica tra i monti Spina ed Olibano, costituisce un punto di riferimento per il monitoraggio del bradisismo, il fenomeno del lento innalzamento del suolo.
La struttura e’ di proprieta’ di privati che ne curano gli accessi e le visite con il pagamento di un ticket, il camping e la relativa manutenzione del cratere. Nell’area vulcanica svolgono attivita’ di rilevamento dati per monitorare i fenomeni bradisismici i responsabili dell’INGV. La visita puo’ essere libera oppure guidata. I percorsi lungo i sentieri a macchia mediterranea all’interno del cratere, cosi’ come i punti di maggiore interesse, sono indicati da una ‘cartellonistica abbastanza accurata’ come definita da alcuni docenti che guidano sovente allievi alla scoperta del vulcano.
Indicazioni che vengono utilizzate anche da quei turisti che scelgono, come la povera famiglia residente a Meolo, di scoprire in maniera diretta il cratere. Le zone a rischio come ad esempio ‘la fangaia’,’ il pozzo di acqua minerale’, ‘la bocca grande’, ‘le stufe antiche’, dove il terreno diventa molle ed i fanghi raggiungono temperature elevate, sfiorando anche i 250 C, sono delimitate da staccionate in legno ben visibili. Sono affissi cartelli di pericolo che indicano di non oltrepassare il limite.
Nuove situazioni di pericolo per l’attivita’ vulcanica in essere vengono segnalate con cartelli o staccionate temporanee. Lungo il percorso sono presenti addetti alla sorveglianza . Il vulcano spesso ospita iniziative culturali ed enogastronomiche e l’accesso a tutta l’area avviene liberamente. Annualmente nella struttura, in occasione delle funzioni religiose Pasqua, si svolge la Via Crucis organizzata dai frati cappuccini del vicino convento di San Gennaro.”