Tumore al seno: da 25 anni un nastro rosa per vincerlo

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E’ sempre rosa, però è consumato da 25 anni di battaglia contro un nemico indebolito ma non ancora vinto: il tumore al seno che solo in Italia colpisce nell’arco della vita una donna su 8, con circa 50 mila nuovi casi previsti dal gennaio scorso alla fine di dicembre. Il simbolo 2017 della Breast Cancer Campaign (Bcc) di The Estée Lauder Companies si stropiccia a indicare un impegno che dura ormai da un quarto di secolo, e che anche quest’anno nel nostro Paese vede in campo al fianco del braccio tricolore del gruppo cosmetico l’Airc, Associazione italiana per la ricerca sul cancro.

Quando Evelyn H. Lauder ideò il simbolo della Bcc era il 1992, il tumore al seno era vissuto come una condanna a morte e il ‘brutto male’ non si poteva neppure pronunciare. Oggi, grazie ai progressi di prevenzione, diagnosi e cura, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è salita all’87%, ma non basta. Batterlo nel 100% dei casi era e rimane l’obiettivo della campagna, che in occasione dell’anniversario cambia nome da Bca (Breast Cancer Awareness) a Bcc.

L’operazione di ‘re-naming’ ha tolto la parola awareness, consapevolezza, “perché dopo 25 anni di impegno verso la sensibilizzazione ora è il momento di focalizzarci sul futuro, e investire tutte le energie per avere un mondo libero dal tumore al seno”. La mobilitazione coinvolge ogni anno in ottobre le filiali di Estée Lauder Companies in oltre 70 Paesi del mondo, Italia compresa.

A dare il via alle iniziative nella Penisola sarà l’illuminazione in rosa del Duomo di Milano (domani 27 settembre alle 20.30), insieme a molti dei monumenti più noti del pianeta. Il messaggio è accendere i riflettori sul cancro al seno: il colore delle donne contro il loro ‘big killer’. L’edizione 2017 della campagna – con madrina l’attrice Alessandra Mastronardi – vuole anche ricordare Francesca Del Rosso, portavoce della Bca nel 2014. Giornalista, scrittrice e blogger, Francesca non ce l’ha fatta ma l’eredità di ‘Wondy’, il nome di battaglia che aveva scelto per lottare contro il cancro, resta un invito a non arrendersi mai.

In 25 anni, con la sua campagna, Estée Lauder Companies ha distribuito 150 milioni di Nastri rosa; raccolto oltre 70 milioni di dollari interamente investiti in ricerca, formazione e assistenza, e illuminato di rosa oltre 1.000 dei monumenti più conosciuti al mondo. In Italia il gruppo sosterrà le attività di Airc devolvendo 5 euro per ognuno di una serie di prodotti venduti nel mese di ottobre.

Per Edoardo Bernardi, direttore generale e amministratore delegato di The Estée Lauder Companies Italia, “è un onore e un privilegio poter contribuire attivamente a sostenere e promuovere la Bcc nata dall’energia e dalla forza carismatica di Evelyn Lauder. Nel 1992 il nastro rosa non esisteva, oggi è diventato il simbolo universale di questa lotta che The Estée Lauder Companies ha l’obiettivo di vincere, per regalare a tutte le donne un mondo libero dal tumore al seno”.

“Per rendere il tumore al seno ogni giorno sempre più curabile è necessario uno sforzo ingente, continuativo e collettivo a sostegno della ricerca. E l’ultimo miglio è sempre il più difficile”, osserva Niccolò Contucci, direttore generale di Airc, che ringrazia The Estée Lauder Companies Italia “per aver deciso anche quest’anno di dare il suo importante contributo a questa causa. Il tumore al seno è una priorità per l’Airc: solo nel 2017 abbiamo destinato oltre 10 milioni di euro al finanziamento di 66 progetti e 20 borse per lo studio in questo ambito, garantendo ai ricercatori la continuità necessaria per raggiungere risultati e produrre un impatto significativo nel più breve tempo possibile”.

Mastronardi si dice “davvero orgogliosa di essere la madrina italiana di questa campagna, che per il terzo anno sostiene Airc con l’obiettivo di sensibilizzare l’universo femminile – e non solo – sull’importanza della prevenzione e del sostegno alla più innovativa ricerca sul tumore al seno. Quest’anno vogliamo dare un messaggio di positività a tutte le donne, che possono guardare con determinazione e con un sorriso al loro futuro, sapendo che la ricerca lavora costantemente per migliorare la nostra salute”.

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