I cambiamenti climatici, secondo Serena Giacomin, meteorologa del Centro Epson Meteo, hanno avuto un ruolo determinante nell’impatto dell’uragano Harvey sugli Stati Uniti. “Certamente serviranno mesi e mesi di studi per quantificare il contributo del riscaldamento globale di origine antropica. Tuttavia, ci sono senza dubbio importanti fattori legati ai cambiamenti climatici che non possiamo fingere di non vedere, e che si possono gia’ individuare come elementi che hanno aggravato le inondazioni in atto“. Secondo l’esperta l’aumento del livello del mare (+15 cm negli ultimi decenni in Texas), in parte dovuto a fenomeni di subsidenza a seguito delle estrazioni petrolifere e del pompaggio delle acque sotterranee, incrementa gli effetti dell’onda di tempesta che si genera durante un uragano. A ciò si aggiunge l’aumento della temperatura superficiale del mare nel Golfo del Messico (+0,5 gradi, che si traduce in un +3% del contenuto medio di umidita’ atmosferica). Il tutto rappresenta “un vero e proprio ‘combustibile’ per un uragano di passaggio“.