L’uragano Irma ha provocato una nuova emergenza umanitaria nella Repubblica Dominicana e ad Haiti, l’area piu’ povera dei Caraibi, con 34.000 persone sfollate e altre 17.000 che hanno bisogno di un riparo immediato nei distretti orientali dell’isola. E’ quanto rende noto Agire, network di nove ong italiane che si uniscono per rispondere insieme alle piu’ gravi emergenze umanitarie.
Il disastro, spiegano, ha evidenziato come i sistemi di allerta e prevenzione riescano a fare la differenza, minimizzando la capacità distruttiva dei cambiamenti climatici e riducendo il numero di vittime. L’uragano Irma infatti in Florida ha causato 12 vittime, mentre nella Repubblica Dominicana e ad Haiti, l’area più povera dei Caraibi ma solo sfiorata dal passaggio dell’uragano, le vittime sono state 12.
Una differenza notevole, che divide i paesi ricchi da quelli poveri, che pagano come purtroppo sempre accade il prezzo più alto del surriscaldamento globale. Cesvi, Oxfam e Sos Villaggi dei Bambini, organizzazioni del network Agire, sono al lavoro nei due paesi per rispondere ai bisogni piu’ urgenti delle vittime e fornire assistenza ai piu’ fragili. A partire dal 2030, secondo Agire, saranno necessari almeno 300 miliardi di dollari l’anno per aiutare le persone che perderanno case, terra e coltivazioni e saranno costrette a migrare a causa degli effetti climatici estremi.