Vaccini, il governatore del Veneto: “Nessuna violazione, dimostrino l’errore”

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“Non cerchiamo la rissa con il Governo. La Regione Veneto ha fatto ricorso alla Corte costituzionale per difendere la sua legge sui vaccini: esiste da dieci anni, funziona” e “in attesa che la Corte ci dica se abbiamo ragione siamo andati a leggere con attenzione la legge nazionale e i miei dirigenti hanno visto che li’ dentro è già scritto: una moratoria di due anni è possibile”.

Sono le parole del governatore del Veneto, Luca Zaia, intervistato da Repubblica. “Noi la legge l’abbiamo letta e l’applichiamo. Nel modo meno invasivo possibile”, afferma, e “il modello Veneto”, e’ lo stesso che si applica “in quindici Stati europei”: “nessun obbligo. Noi parliamo con le famiglie, le invitiamo a presentarsi e grazie a un sistema informatizzato conosciamo le vaccinazioni di tutti i bambini veneti dal primo giorno di vita”.

Sottolinea di non condividere la posizione dei No Vax, “c’è da dire, però, che quel movimento contesta l’impurità dei vaccini. E allora proviamo a spiegare a chi e’ diffidente cosa sono i residui di un siero. Il Governo, invece, fa prove muscolari”, “siamo convinti che bastonare non paga”.

In un colloquio con il Corriere della Sera il governatore legista dice che “se il governo ci dimostra che abbiamo sbagliato a leggere, siamo pronti a cambiare”: “Se Lorenzin prova che invece la legge è scritta bene e ha ragione lei, chapeau, mi adeguo“.

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