Quali sono le città italiane più “smart” e quelle più vicine agli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030 dell’ONU, quali sono gli ambiti più avanzati e quelli su cui la strada da compiere è ancora lunga. Sarà svelato il 24-25 ottobre a ICity Lab 2017, l’annuale appuntamento sulle città organizzato da FPA, società del gruppo Digital360, che quest’anno per la prima volta si terrà a Milano, con il patrocinio del Comune. In apertura di manifestazione sarà presentata la sesta edizione del Rapporto “ICity Rate” con la classifica delle Smart City italiane, la ricerca che ha introdotto anche la sostenibilità tra i parametri di valutazione del grado di smartness delle città del Paese.
“ICity Lab 2017” prenderà il via dalle ore 9.30 del 24 ottobre a BASE Milano (via Bergognone 34) luogo creativo ed esempio di recupero di archeologia industriale, e avrà come filo conduttore “Verso la città sostenibile”, un tema da cui non si può prescindere parlando di smart city. “La sfida per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità obiettivi è già partita – sottolinea Gianni Dominici, Direttore generale di FPA -. Entro il 2020 almeno il 50 per cento degli abitanti delle nostre città dovrà spostarsi con mezzi alternativi all’auto ed entro il 2030 dovremo avere 50 metri quadrati di verde urbano a testa, contro gli attuali 30. Dovremo riciclare il 70% dei rifiuti e portare la raccolta differenziata all’80%. Numeri fissati nella ‘Carta di Bologna per l’ambiente0 sottoscritta dai sindaci delle Città metropolitane l’8 giugno scorso in occasione del G7 Ambiente, che danno il segno della sfida che ci aspetta”.
La sfida della sostenibilità si può vincere solo facendo dell’innovazione una scelta a tutto campo: organizzativa, istituzionale, e sociale. È questa la filosofia che accomuna le decine di appuntamenti di ICity Lab 2017: convegni, laboratori, tavoli di lavoro, a cui parteciperanno enti locali, amministrazioni, aziende innovative, attori territoriali, terzo settore e rappresentanti della cittadinanza attiva. In questo senso, la tecnologia diventa uno strumento abilitante, perché facilita uno sviluppo sostenibile e inclusivo in cui le persone sono protagoniste.
Tra i temi al centro degli incontri, le politiche e le piattaforme per la partecipazione civica e il crowdfounding civico, le sfide del Piano triennale per le città (con un incontro tra gli Assessori all’innovazione delle principali città italiane), gli strumenti messi a disposizione dal PON Metro 2014-2020, la rigenerazione urbana e il riuso degli spazi pubblici. E ancora: le potenzialità dei big data e dell’Internet of things, le nuove frontiere della manifattura 4.0 e dell’artigianato digitale, la mobilità sostenibile, il bilancio partecipativo. Insomma, un’occasione per mettere in collegamento tutti gli attori che, ai diversi livelli, sono impegnati nel rendere le nostre città più “intelligenti”, ovvero più vivibili, sostenibili, inclusive, competitive, e che vogliono condividere spunti di riflessione, esperienze e strumenti concreti di lavoro.