Allarme smog in Piemonte: la Giunta approva il protocollo anti Pm10

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Nebbia e siccità a Torino, pronta a inasprire ancora le misure antismog, dopo gli sforamenti nella concentrazione di Pm10 degli ultimi giorni. L’Arpa Piemonte il 18 ottobre scorso segnalava a Torino una concentrazione di Pm10 di 114 microgrammi per metro cubo, oltre il doppio del limite , che si attesta a 50. Ma gli alti livelli di Pm10 non si concentrano solo a Torino, ma anche in diverse zone del Piemonte.

E proprio oggi la giunta regionale piemontese ha approvato il primo pacchetto di misure antismog previste dall’Accordo per la qualità dell’aria nel bacino padano, sottoscritto il 9 giugno scorso da Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare. La misura più rilevante è l’adozione del cosiddetto “semaforo antismog”, articolato in due livelli “arancione” e “rosso”.

Il primo si attiva dopo 4 giorni di superamento consecutivi della soglia del limite di 50 microgrammi per metro cubo della concentrazione di Pm10 e comporta la limitazione all’utilizzo delle auto private di classe emissiva Euro 4 diesel dalle 8.30 alle 18.30 e dei veicoli commerciali di classe emissiva almeno Euro 3 diesel dalle 8.30 alle 12.30. L’alert rosso si attiva dopo 10 giorni di superamento consecutivi della soglia del limite di 50 microgrammi e fa scattare lo stop ad auto private di classe emissiva almeno Euro 4 diesel in città nella fascia oraria 8.30-18.30 e per i veicoli commerciali almeno Euro 3 diesel nella fascia oraria 8.30 – 18.30 ed Euro 4 diesel nella fascia oraria 8.30 – 12.30.

Solo con l’impegno di tutti i soggetti interessati, dalle amministrazioni pubbliche ai singoli cittadini, mediante l’adozione di comportamenti improntati alla sostenibilità ambientale, possiamo raggiungere risultati concreti” ha detto l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia.

“A supporto dell’applicazione del semaforo – ha aggiunto il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto – i tecnici di Arpa forniranno un aggiornamento costante del quadro conoscitivo, derivante dalle misure delle centraline per la qualità dell’aria e dai sistemi modellistici operativi di previsione della concentrazione degli inquinanti”.

I giorni per la verifica sono fissi e sono il lunedì e il giovedì e il rientro può avvenire dopo due giorni consecutivi misurati al di sotto dei 50 microgrammi o in caso in cui si prevedono al massimo per il giorno successivo condizioni meteo che consentano di ripulire l’aria. Oltre a queste misure ve ne sono altre che limitano l’utilizzo della biomassa per riscaldamento, vietano qualsiasi tipologia di combustioni all’aperto, limitano la temperatura media delle abitazioni private e degli esercizi commerciali a 19° con tolleranza di 2° gradi , vietano lo spandimento di liquami zootecnici.

Queste misure temporanee sul territorio piemontese si applicano obbligatoriamente nelle aree urbane dei comuni che fanno parte dell’aggomerato di Torino e nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 20mila abitanti alla data del 31 dicembre 2016, nei quali risulta superato uno o più dei valori limite del PM10 o del biossido di azoto (NO2) per almeno 3 anni anche non consecutivi, nell’arco degli ultimi cinque anni.

“L’assessore regionale all’ambiente Valmaggia dimostri che crede nel protocollo antismog concordato con le Regioni del nord richiamando le amministrazioni che non si adeguano. Altrimenti saremo legittimati a pensare che è una misura utile solo ad evitare le sanzioni europee e non, come dovrebbe essere, in primo luogo a tutelare la salute pubblica” hanno attaccato i Cinquestelle in Regione Piemonte, che denunciano il fatto che ogni Comune si muove in autonomia, producendo: “Un effetto ‘macchia di leopardo’ che rischia di vanificare i benefici prodotti dai Comuni che hanno introdotto adeguati divieti alla circolazione delle auto”.

Non solo Torino è infatti nella morsa dello smog, denunciano i pentastellati piemontesi, ma anche Oleggio (Novara) e Cigliano (Vercelli) Cuneo, Novara e Casale Monferrato (Alessandria) ed in molti casi si riscontrano sforamenti di almeno 10 giorni. “Il silenzio di Valmaggia nei confronti delle amministrazioni che non sono intervenute è grave e, di fatto, crea lo spazio per un salvacondotto per chi non segue le indicazioni di un protocollo che è stato pensato per dare una serie di misure per la tutela della salute e dell’ambiente” ha attaccato ancora il Gruppo consiliare dei Cinquestelle.

In mattinata sullo smog era anche intervenuto il presidente della Regione Chiamparino, con toni critici rispetto alle decisioni del Comune di Torino, che ha invitato i cittadini a “evitare di aprire porte e finestre”. “Capisco si voglia dare un segnale di preoccupazione, di messa in guardia, ma credo che l’allarme lanciato sia stato eccessivo” ha osservato Chiamparino. Intanto prosegue la siccità e solo domenica è previsto vento. Il Comune di Torino quindi inasprirà le misure antismog e nel tardo pomeriggio l’assessore all’Ambiente Alberto Unia illustrerà le prossime misure.

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