Create nanoparticelle che, attivate dalla luce, danno una marcia in piu’ agli antibiotici, aiutandoli ad annientare patogeni altrimenti resistenti alle terapie: le nanoparticelle emettono delle molecole dette ”superossidi” che hanno rivelato di possedere un potere micidiale sui batteri multi-resistenti agli antibiotici. Si tratta della scoperta di ricercatori dell’Universita’ del Colorado, diretti da Colleen Courtney.
Secondo quanto riferito sulla rivista Science Advances, accoppiandole alla terapia antibiotica classica, anche a basse dosi, queste nanoparticelle aumentano l’efficacia degli antibiotici stessi contro patogeni quali Escherichia coli, Salmonella enterica, Klebsiella pneumoniae che oggi rappresentano una minaccia sanitaria proprio perche’ sono resistenti a gran parte degli antibiotici attualmente disponibili.
In passato – spiegano – si era visto che nel processo di annientamento dei batteri entrano in scena i superossidi, ma finora non si era compresso se la presenza di queste molecole fosse una causa o una conseguenza della morte del patogeno stesso. In questo studio si e’ visto che accoppiando agli antibiotici le nanoparticelle che rilasciano suprerossidi, si possono annientare batteri multi-resistenti anche usando concentrazioni di antibiotici 1000 volte inferiori a quelle standard. Inoltre, in un esperimento su modelli animali di infezione da Salmonella, la terapia accoppiata a nanoparticelle-antibiotico aumenta significativamente la sopravvivenza dell’animale. Infine in provetta questa terapia in tandem riesce ad abbassare la caria batterica di cellule umane infettate da gravi patogeni.