Clementine di Calabria IGP: un mix di virtù benefiche e versatilità

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Incrocio tra arancio amaro e mandarino, le clementine provengono, forse, dall’Algeria. Secondo un’ipotesi molto accreditata, il loro nome richiamerebbe quello di Padre Clement Rodier di Misserghin, nel cui orto sarebbero state rinvenute. Coltivate sin dagli anni 30 in Italia, hanno trovato il loro habitat ideale in Calabria, le cui aree di maggiore produzione sono la Piana di Sibari, Corigliano nel cosentino, la Piana di Lamezia, la Piana di Gioia Tauro-Rosarno e la Locride. Dalla buccia lisca, di color arancio scuro, che racchiude una polpa succosa e aromatica, dalla forma sferoidale leggemente schiacciata ai poli, le clementine di Calabria IGP, prodotte da ottobre a febbraio, sono uno scrigno di proprietà benefiche, grazie, in particolare, al loro elevato contenuto di vitamina C (è sufficiente consumarne due frutti per coprire il fabbisogno giornaliero di un adulto), indispensabile all’organismo per la sua azione antiossidante.

Essa, infatti, contrasta gli effetti nocivi dei radicali liberi, aiuta il funzionamento della tiroide, facilita l’assimilazione del ferro e potenzia le difese naturali del corpo. Minerlizzanti, riducono i problemi alle vene e ai vasi, migliorano la circolazione sanguigna, esercitano proprietà toniche e stomaciche, apportano benefici all’umore, contrastando stati d’ansia, con un’azione calmante, ideale nei casi di stress e depressione.

Le clementine di Calabria, inoltre, ricche di fibre, contrastano la stitichezza, facilitano la digestione, combattono la ritenzione idrica, favoriscono la diuresi, regolano la pressione arteriosa, fanno bene al cuore e riducono i livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Come consumarle? Al naturale o per la preparazione di sorbetti, succhi, sciroppi, marmellate, canditi e liquori. In cosmesi si prestano alla preparazione di lozioni tonificanti e maschere per la pelle.

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