Clima, NOAA: il 2017 il secondo anno più caldo per il pianeta

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Il 2017, dall’inizio dell’anno a fine settembre, si colloca al secondo posto tra gli anni più caldi con una temperatura della terra e degli oceani più alta di 0,87°C rispetto alla media del 20esimo secolo, dietro l’anno record 2016 ma prima del 2015. E’ quanto emerge dagli ultimi dati Noaa, l’agenzia americana National Oceanic and Atmospheric Administration.
I primi nove mesi dell’anno – spiega l’agenzia – si sono piazzati ciascuno tra i primi quattro mesi più caldi mai registrati in 138 anni.
Noaa ricorda anche che “nove delle 10 più alte temperature globali, del terreno e dell’oceano, si sono verificate durante il 21esimo secolo (precisamente dal 2005), con un solo anno, il 1998, del 20 secolo tra i primi 10. Sulla base di tre semplici scenari, il 2017 probabilmente finirà tra i primi tre anni più caldi mai registrati“.
Per quanto riguarda il mese di settembre, la temperatura media di terra e oceani è stata di 0.78°C più alta della media del 20esimo secolo. Questo dato piazza settembre 2017 al quarto posto tra i mesi più caldi dal 1880, dietro a 2015, 2016 e 2014. I 10 mesi di settembre più caldi si sono verificati durante il 21esimo secolo e nello specifico dopo il 2003.
Le anomalie – sottolinea la Coldiretti – sono evidenti anche in Italia dove lo smog assedia le città e nelle campagne è scattato l’allarme siccità ad ottobre per il caldo record e la caduta a livello nazionale del 79% in meno di pioggia, con una punta del -92% al nord dove in molti territori è stata addirittura del tutto assente (analisi Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade di ottobre)“.
Dunque caldo e siccità con effetti sull’agroalimentare italiano. Già adesso questo autunno, iniziato da circa un mese, risulta “del tutto anomalo – conclude Coldiretti – con le raccolte dei prodotti tipici di stagione, dai tartufi ai funghi, ridotte al minimo, sorgenti come quella del Po al Monviso in secca e laghi di montagna asciutti mentre con il caldo resistono le zanzare che continuano ancora a pungere e si moltiplicano anche gli insetti dannosi per le piante con una vera invasione della cimice marmorata asiatica“.

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