La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa ha consegnato a Marco Cappato e Mina Welby l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per l’aiuto fornito a Davide Trentini ad accedere all’assistenza alla morte volontaria in Svizzera.
Nel documento si legge che Cappato e Welby sono indagati:
“per il reato di cui agli artt. 110 e 580 comma 1 c.p. perché, in concorso tra loro, agendo anche rispettivamente quali segretario e legale responsabile il Cappato, presidente la Schett della Associazione no-profit denominata “Soccorso Civile”, rafforzavano l’altrui proposito di suicidio e ne agevolavano l’esecuzione: in particolare, dopo aver appreso che Trentini Davide, dal 1993 affetto da sclerosi multipla a decorso cronico progressivo, ormai invalido con totale e permanente inabilità lavorativa (100%) e con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani, era intenzionato a togliersi la vita, e a tal fine a recarsi in Svizzera presso un centro specializzato nel perfezionamento della procedura di morte volontaria, ma con difficoltà da un Iato economica a raggiungere la cifra necessaria e, daIl’altro, materiale per mancanza di accompagnatore idoneo, della possibilità di esprimersi in tedesco e della apposita documentazione che non era in grado di procurarsi, dopo averlo contattato e fornito la disponibilità personale e della propria associazione ad aiutarlo concretamente a realizzare il proposito suicidario, raccoglievano euro 1.200,00 mediante il sito Internet della predetta associazione SOS Eutanasia , e, agendo materialmente la Schett, si procuravano la documentazione necessaria tra cui l’ estratto di nascita presso il Comune di Roma, dove il Trentini era nato; contattavano la Fondazione svizzera Live circle anche con missive in italiano e tedesco; organizzavano, una volta ottenuto apposito appuntamento, il viaggio del Trentini a Liestal presso la predetta Fondazione (il Trentini prendeva appuntamento con la Croce Bianca asserendo soltanto che doveva farsi visitare in Svizzera, la Schett, che teneva sempre i contatti con la suddetta Fondazione svizzera, lo assisteva la sera prima del predetto viaggio e quindi in ambulanza) dove il Trentini, una volta reso edotto della procedura e delle modalità previste, grazie anche alla traduzione della Schett, volontariamente assumeva il farmaco che gli procurava il decesso.
In Massa nel corso del 2016 e del 2017 con decesso avvenuto in Liestal (Svizzera) il 13.4.2017.
Dichiarazione di Marco Cappato e Mina Welby: “noi andremo avanti ad assumerci la responsabilità di aiutare chi ce lo chiede.”
ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI per la libertà di ricerca scientifica
L’Associazione Luca Coscioni promuove la libertà di ricerca scientifica e le libertà civili attraverso l’azione diretta dei cittadini. L’associazione nasce nel 2002 su iniziativa di Luca Coscioni, docente universitario malato di sclerosi laterale amiotrofica, che ottenne il sostegno di 100 Premi Nobel di tutto il mondo a favore della ricerca sulle cellule staminali embrionali. Dopo la scomparsa, nel 2006, di Luca Coscioni e dell’allora Co-Presidente Piergiorgio Welby, l’Associazione ha continuato a dare corpo alle speranze di chi si oppone alle leggi proibizioniste sulla scienza e sulla vita, ottenendo risultati importanti attraverso la mobilitazione nonviolenta e giudiziaria, in particolare al servizio di malati, ricercatori e persone con disabilità.
I principali obiettivi dell’ALC sono:
- Libertà di ricerca scientifica
- Legalizzazione dell’eutanasia e del testamento biologico
- Diritti delle persone con disabilità ed eliminazione delle barriere architettoniche
- Aggiornamento del nomenclatore tariffario e assistenza autogestita
- Antiproibizionismo in tema di droghe e di terapie
- Diritto alla salute riproduttiva e all’informazione sessuale
- Fecondazione assistita e eliminazioni dei divieti della legge 40
L’Associazione Luca Coscioni è un’associazione no profit di promozione sociale e soggetto costituente del Partito Radicale