Glifosato, Slow food: 1 milione di cittadini rimasti inascoltati

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”Oggi la voce di oltre 1 milione di cittadini europei e della societa’ civile e’ rimasta inascoltata e la loro volonta’ non rispettata”. E’ quanto afferma Carlo Petrini, presidente e fondatore di Slow Food, in merito alla mancanza di accordo tra i paesi Ue sul rinnovo di autorizzazione del glifosato.

”E’ preoccupante che chi prende decisioni sulla nostra salute non si attivi in maniera forte per l’eliminazione totale di questo erbicida, classificato da istituti di ricerca come l’Oms, ‘probabilmente cancerogeno”‘, precisa Petrini, nel ricordare che secondo studi scientifici il 45% dei terreni europei ha tracce di glifosato , le cui particelle vengono disperse nell’ambiente con il vento e la pioggia, inquinando le falde acquifere e danneggiando le difese naturali delle piante, dei funghi e degli organismi viventi del suolo.

”L’Italia votando contro – aggiunge il presidente di Slow Food Italia, Gaetano Pascale – ha scelto di stare dalla parte dell’ambiente e dei cittadini; adesso e’ fondamentale che i nostri rappresentanti mantengano questa posizione anche in caso di rimodulazione della richiesta da parte della Commissione, ma chiediamo che affinche’ tutti i Paesi votino contro il rinnovo, occorre che l’Italia e gli altri Stati sensibili intraprendano un’azione diplomatica su chi, come Germania e Portogallo, si e’ astenuto e su chi, ben 16 Stati, ha addirittura votato a favore”. 

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