Anche se per molte e’ un momento magico, la gravidanza puo’ divenire un incubo per una quota non indifferente di donne: infatti il 15-20% delle gestanti soffre di sintomi depressivi, e l’8-10% di vera e propria depressione clinica, che richiede un trattamento specifico. Lo spiega all’ANSA alla vigilia della giornata mondiale della salute mentale Carmine Pariante del King’s College di Londra, che in una sperimentazione clinica pubblicata sul Journal of Clinical Psychiatry ha dimostrato l’efficacia di una terapia con grassi omega-3 (quelli di pesci come il salmone).
La gravidanza – spiega – puo’ presentare delle insidie per la salute mentale di molte donne. Sono piu’ a rischio coloro che hanno gia’ un vissuto di disturbi depressivi, ma anche donne con un’esperienza di maltrattamento o traumi dell’infanzia “che aumenta il rischio di depressione in gravidanza di 10 volte”, spiega Pariante.
“La depressione in gravidanza e’ l’ultimo tabu’ da superare – afferma -. Ci sono troppe aspettative nei confronti della gestante (che tutti si aspettano sia felice) che le rendono anche piu’ difficile chiedere aiuto. Infatti – sottolinea – oltre meta’ dei casi di depressione post-partum e’ in realta’ l’esito di una depressione in gravidanza non curata”.
Inoltre, ancor piu’ della depressione post-partum, i disturbi depressivi della gestante si riflettono sulla salute del nascituro: sono associati a disturbi mentali (depressione e ansia) che si manifestano a partire dall’adolescenza; c’e’ anche un rischio di parto prematuro legato ad essi. E’ quindi importante che la problematica sia riconosciuta e gestita tempestivamente con farmaci e/o la psicoterapia o con l’integrazione con omega-3. Questi, dati alle gestanti ad alte dosi (3,4 grammi/di’), hanno dimostrato un chiaro effetto antidepressivo. “Nel nostro studio abbiamo valutato gli omega 3 come unica terapia per otto settimane, in gestanti con diagnosi di depressione – spiega -. Due donne su 3 sono migliorate dopo 8 settimane, un risultato significativo rispetto al placebo”.