Italia e Austria contro il Glisofato: ri-approvazione Ue in forse 

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Il rinnovo entro la fine dell’anno dell’autorizzazione Ue per la commercializzazione del Glifosato – l’erbicida più usato al mondo, sviluppato dalla Monsanto, ma oggi non più coperto dal brevetto – rischia di non essere agevole come la Commissione Ue aveva previsto. L’Italia (secondo quanto ha annunciato oggi su Twitter il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina) voterà contro, così come l’Austria e il Lussemburgo. La Francia preme per ridurre a cinque anni, invece di 10, la durata dell’autorizzazione. La Germania con tutta probabilità si asterrà.

Dopo aver avuto le opinioni scientifiche favorevoli dell’Efsa (l’Autorità Ue di sicurezza alimentare) e dell’Echa (l’Agenzia per i prodotti chimici dell’Ue), che smentivano le allarmanti conclusioni sul Glifosato pubblicate nel 2015 dagli scienziati dello Iarc (il gruppo di cancerologi consulenti dell’Oms), la Commissione sembrava avere la strada spianata per ri-autorizzare l’erbicida per altri 10 anni.

Secondo le due agenzie Ue, il Glifosato non è né cancerogeno, né mutageno, né tossico per la riproduzione. Tuttavia, il commissario europeo alla Salute e Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, ha annunciato che procederà al rinnovo per 10 anni dell’autorizzazione Ue solo se la decisione sarà appoggiata dalla maggioranza qualificata degli Stati membri, che non sarebbe possibile senza Italia e Francia, e con l’astensione della Germania.

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