Il glifosato, l’erbicida recentemente finito sotto accusa per la presunta cancerogenicita’, si accumula nell’organismo, e la sua presenza nei tessuti e’ in continua ascesa. Lo afferma uno studio della University of California, San Diego pubblicato dalla rivista Jama, che ha monitorato un campione di popolazione del sud della California dall’introduzione della sostanza sul mercato.
I ricercatori hanno selezionato 100 persone, verificando il tasso di glifosato nelle urine tra il 1993 e il 1996, vale a dire immediatamente dopo l’immissione sul mercato, e tra il 2014 e il 2016. Nelle 70 persone con livelli di sostanza rilevabili la quantita’ e’ passata da 0,024 microlitri di media per litro a 0,449.
I valori trovati, scrivono gli autori, sono piu’ alti di quelli registrati da studi simili in Europa, e anche se sono al di sotto delle soglie di sicurezza potrebbero essere comunque pericolosi. “Studi sull’uomo e sugli animali – scrivono – suggeriscono che l’esposizione cronica a erbicidi basati sul glifosato puo’ portare ad effetti negativi per la salute”.