Ora solare/ora legale: origini storiche della “convenzione delle convenzioni”

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Per comprendere a fondo, le origini storiche dell’ora solare e dell’ora legale, ossia della “convenzione delle convenzioni”, occorre fare una premessa: prima della diffusione degli orologi, le giornate delle civiltà agricole erano scandite dalla posizione del sole. Gli agricoltori si alzavano all’alba, continuando le loro attività sino al tramonto ed i Romani, che avevano capito quanto la luce naturale influenzasse i ritmi lavorativi dei popoli, avevano già predisposto delle clessidre tarate diversamente d’inverno e d’estate con sofisticatissimi meccanismi. Fu Benjamin Franklin, inventore del parafulmine, delle lenti bifocali e autore del famoso saggio “ Early to bed and early to rise, makes a man healthy, wealthy and wise” che, tradotto, vuol dire: “Presto a letto e presto alzato, fan l’uomo saggio, ricco e fortunato”, a pubblicare, il 26 aprile 1784, sotto consiglio del collega e inventore francese Jacques legal, sul Journal de Paris, “Un progetto economico per la riduzione del costo della luce”.

Nello scritto lo scienziato proponeva una serie di stravaganti misure per convincere le persone a svegliarsi prima, come la tassazione delle persiane, il razionamento delle candele, i cannoneggiamenti mattutini. Nel 1895, l’entomologo neozelandese George Vernon Hudson ebbe un’idea decisamente più praticabile: cambiare l’ora a seconda della luce solare. Fu nel 1907 che l’idea di Franklin venne ripresa dal costruttore inglese William Willet… idea che stavolta aderì a causa delle mutate esigenze economiche legate allo scoppio della prima Guerra Mondiale. Nel 1916, la Camera dei Comuni di Londra diete il via al British Summer Time che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate per dare priorità al risparmio energetico in tempo di guerra. In Italia nel 1866 ogni realtà locale aveva il suo fuso personale. Fu Umberto I ad optare per tre fusi orari: quello romano, valido per la Penisola; due (Palermo e Cagliari), validi per Sicilia e Sardegna.

Nel 1893 fu imposto un orario unico in tutto il Paese per facilitare la vita delle stazioni ferroviarie che avevano necessità di un orario comune a tutte le località servite, per coordinare coincidenze e orari da indicare al pubblico. L’ora legale è stata introdotta per la prima volta con decreto legislativo n°631 del 25 maggio 1916 ed utilizzata sino al 1920. Tra il 1940 e il 1948 è stata abolita e ripresa più volte a causa della Seconda Guerra Mondiale per poi essere adottata definitivamente nel 1966 mentre dal 1980 si applicata a tutta la Comunità Europea. Ogni linga ha il suo modo di esprimere il concetto di ora solare e ora legale . Per gli inglesi si parla di British summer time in estate e di Standard time per l’autunno e l’inverno; negli Stati Uniti l’ora solare è sempre la Standard time, mentre quella legale si chiama daylight saving time, letteralmente “orario di risparmio della luce diurna”. I termini suonano più romantici per i Francesi: heure d’eté e heure d’hiver, tempo d’estate e tempo d’inverno, mentre i tedeschi usano una via di mezzo: Sommerzeit, orario estivo per l’ora legale; Standardzeit, orario standard per l’ora solare.

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