Si è chiusa sabato, nel capoluogo toscano, la nona edizione del Congresso nazionale SIC-Società Italiana della Contraccezione. Tre giornate intense di argomenti, confronto e propositi per l’oggi e il domani.
Le parole più pronunciate dai relatori sono state Counseling, l’ascolto, il dialogo e la comprensione tra ginecologo e donna che porta a una maggiore compliance e aderenza terapeutica. E’ stato, da più voci, sottolineato quanto sia fondamentale l’approccio ad ogni donna-paziente che parte dall’ascolto delle necessità. Un passaggio forse ancora trascurato e che potrebbe essere tra le cause per le quali in Italia la contraccezione ormonale è scelta solo dal 24% delle donne in età fertile (ISTAT 2014). Non solo, ben 6 su 10 non hanno mai pensato di prenderla e alto è il tasso di abbandono. In parte il motivo è la paura di effetti che appartengono ai metodi contraccettivi del passato ormai pressoché abbandonati. Oggi il mercato offre tantissime opzioni tra cui scegliere in base alle esigenze di ognuna.
Il passo successivo è la Personalizzazione della contraccezione. Proprio l’ampio ventaglio di contraccettivi in commercio permette di rispondere adeguatamente alle necessità di ogni donna, anche in presenza di patologie che una volta erano una controindicazione alla contraccezione ormonale. La preoccupazione emersa è che l’81% delle donne in età fertile ha una conoscenza “solo” media del tema contraccezione e il 37% di queste cerca informazioni su internet, con tutta la disinformazione che ne deriva. Infatti per una contraccezione sicura ed efficace il primo passo è la corretta informazione, unica via per superare paure e miscredenze.
Unanime l’opinione degli specialisti, evidenziata in molte delle letture in programma, che sia necessario cambiare toni e approccio al tema. I benefici della contraccezione ormonale, anche extracontraccettivi, sono ormai provati e non più oggetto di discussione. Per questo la SIC vuole sottolineare il concetto di vantaggio per il benessere della donna, convinti che si debba ormai porre l’accento sui benefici che la contraccezione ormonale moderna può portare alla donna nelle varie fasi della sua vita. Dalla sindrome premestruale agli attacchi di asma che si acuiscono durante il ciclo, dalla protezione da alcuni tipi di tumori al controllo dell’endometriosi, dall’anemia correlata a cicli abbondanti fino ai sintomi più blandi come lo spotting o la tensione mammaria (che sono la causa più frequente di abbandono del metodo contraccettivo) efficacemente controllabili con i tanti preparati oggi disponibili: dalle classiche pillole all’uso dell’estrogeno naturale, dai nuovi dispositivi alternativi all’assunzione orale (anello vaginale, cerotto, spirale semplice e medicata, impianto sottocutaneo) fino ai regimi estesi che grazie all’assunzione in continuo consentono di annullare le sintomatologie correlate alle fluttuazioni ormonali.
La chiave di volta, ancora una volta, è il confronto attento e schietto con la donna. L’obiettivo della Società scientifica rimane quello di intervenire sulla conoscenza del tema contraccezione utilizzando un linguaggio semplice e diretto. Perché la contraccezione oggi è in grado di intervenire sul benessere generale delle donne migliorandone la qualità di vita.