Al santuario di Oropa da domenica scorsa, durante ogni messa che viene celebrata, si prega per la pioggia e per le zone colpite dall’emergenza incendi. “Il nostro pensiero – sottolinea il rettore del Santuario don Michele Berchi – va agli abitanti dei borghi che sono stati costretti ad evacuare le proprie case e a tutti coloro che in queste settimane stanno subendo i danni di questa persistente siccità. Per l’intercessione della Regina di tutto il creato, a Colui al quale anche il mare e i venti obbediscono, vogliamo chiedere che ci sia ridonato il prezioso bene dell’acqua che quasi mai ricordiamo essere un dono del Ciel”.
Secondo i dati dell’Osservatorio Meteosismico, non si registrava un autunno così arido dal 1921. Poco più di mezzo millimetro di pioggia è caduto all’inizio del mese di ottobre, senza dimenticare che, con soli 40 millimetri, è appena trascorso il settembre più secco degli ultimi quarant’anni.
Le temperature calde, insieme al vento di Foehn che nei giorni scorsi ha attraversato le vallate del Piemonte occidentale, ha aggravato l’emergenza incendi che sta devastando il Piemonte dall’inizio di ottobre, mandando in fumo oltre 2000 ettari di bosco e mettendo a rischio molti villaggi alpini.
Non è la prima volta che il popolo biellese si rivolge alla Madonna di Oropa affinché piova. Il 30 luglio del 1900 fu indetta una processione al Santuario di Oropa “ad petendam pluviam”. Nel 1684 fu il Ducato di Aosta a essere oppresso da una grave siccità: nell’arco di sei mesi, da novembre a maggio, non si vide né acqua né neve. In quell’anno fu la Comunità di Fontainemore a chiedere la protezione della Madonna di Oropa e a incamminarsi in processione attraverso le montagne: processione che ancora oggi viene ripetuta con cadenza quinquennale.