Sono in arrivo “tempi fantastici per l’esplorazione spaziale“: parola della responsabile del Direttorato della Nasa per l’esplorazione spaziale della Nasa Colleen Hartman, in collegamento del Centro Goddard della Nasa. Lo ha detto nella cerimonia di consegna del premio Aspen 2017 assegnato stamattina a Roma presso Palazzo Lancellotti e incentrato sulle ultime grandi scoperte in merito ai buchi neri, ai pianeti esterni al Sistema Solare e alle onde gravitazionali. “Stiamo scoprendo moltissimi pianeti al di fuori del Sistema Solare e riusciamo a osservare l’universo come un luogo incredibilmente violento“, ha detto Hartman riferendosi a fenomeni come la collisione di stelle di neutroni appena osservata dai rivelatori di onde gravitazionali e da oltre 70 telescopi. Proprio le onde gravitazionali sono fra le future scommesse della ricerca e la Nasa – ha spiegato – sta discutendo con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) in vista di una possibile partnership nell’osservatorio spaziale Lisa. “Mi aspetto una grande collaborazione” ha aggiunto.
Tema del dibattito il rapporto tra ricerca e sviluppo e l’importanza della cooperazione internazionale tra gli scienziati. ”Le scoperte scientifiche – ha spiegato Samuel Ting, Premio Nobel – portano sempre con se’ delle innovazioni e la scienza di base e’ il vero motore dell’innovazione. Ogni scoperta ha avuto le sue ricadute anche se, all’inizio nessuno immaginava quali sarebbero state le ricadute di queste scoperte. Sono sicuro per esempio che tra trenta o quaranta anni riusciremo a vedere delle applicazioni che derivano da queste ultime importanti scoperte nel mondo della fisica e cioe’ le onde gravitazionali e il bosone di Higgs, ma oggi non sono in grado di prevedere quali esse possano essere”.
“Rafforzare la collaborazione fra Italia e Stati Uniti e’ uno degli obiettivi, accanto alla sensibilizzazione sul ruolo importante che la ricerca scientifica e la tecnologia rivestono nella società, al punto da essere al centro di cambiamenti sociali ed economici“, ha detto il vicepresidente dell’Istituto Aspen Italia, Lucio Stanca. Nato due anni fa, il premio “ha subito avuto un grande successo – ha aggiunto – ed è già stato pubblicato il bando per la terza edizione, che si chiuderà in gennaio“. Nell’ottica di produrre una sorta di internazionalizzazione della leadership è nata anche la rete Aspen Junior, aperta a ricercatori dell’eta’ compresa fra 25 e 35 anni e della quale ha fatto parte anche Francesco Tombesi. Originario delle Marche, dove e’ nato 35 anni fa a Recanati, Tombesi è rientrato in Italia, nell’università di Roma Tor Vergata, dopo aver lavorato nell’università del Maryland e nel Centro Goddard della Nasa. Tombesi è soddisfatto della sua scelta: “sono contento di essere in Italia – ha detto a margine della cerimonia. “All’Italia – ha aggiunto – manca un po’ di fiducia in se stessa” e sarebbe opportuno “attivare meccanismi in grado di riaccendere il motore della ricerca“.