Gli italiani, anche se vicino nella patria del mangiare bene, hanno un pessimo rapporto col cibo. Sopratutto i più giovani: il 15% soffre di varie forme di disturbo alimentare, il 31,7% è in sovrappeso, il 49,2% non ha un rapporto sereno con il cibo. L’età media di insorgenza dei disturbi è 17 anni, sono sopratutto studenti per il 48%. In sostanza la metà dei giovani ha qualche forma di difficoltà nel rapporto con la propria alimentazione, che può andare dalle forme più gravi di anoressia o bulimia al semplice sovrappeso. (Dati ABA/La Sapienza e Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, rielaborati da Andrea Pandolfi).
Ma come è potuto succedere? A cercare di dare una risposta ed a indicare qualche soluzione è Andrea Pandolfi, uno dei maggiori consulenti olisti italiani, che da alcuni anni incontra giovani e meno giovani nei suoi seminari in giro per l’Italia proponendo una lettura “non conformista” del rapporto tra persona e cibo. Tanto che il suo prossimo libro, disponibile da dicembre, sarà tutto dedicato proprio a questo tema: “Effetto dualismo. Come il cibo ha perso la sua Natura originale”.
Un libro che, districandosi come una sorta di percorso, ci conduce nei meandri oscuri, della storia dell’essere umano, per comprendere come l’alimento, da essenza neutra, sia diventato elemento di disturbo alimentare.
Effetto Dualismo. Termine coniato dall’autore, per descrivere il fenomeno che ha trasformato la percezione della natura da nostra alleata a pericolo. Eppure facciamo parte dello stesso sistema, siamo un’unica energia, quindi come mai, all’improvviso, il cibo è divenuto tanto temibile?
Il cibo è simbolo, parola, legato da millenni alla sacralità. E come tutti i simboli ancestrali, si lega inevitabilmente al nostro inconscio, alla nostra auto-percezione. E’ proprio dalla sua natura simbolica e dalla disarmonia tra essere umano e simbolo che il nutrimento da “neutro”, è diventato “impuro”
“Può sembrare un racconto di fantascienza ma non è così: in questo libro, vi sono le prove documentate di come il cibo, perdendo la sua neutralità, sia divenuto fonte di disturbo alimentare. E quindi si identificano le possibili soluzioni per eliminare definitivamente tali disturbi, nella loro manifestazione classica: intolleranze, allergie, obesità, con loro relative conseguenze: ritenzione idrica, cellulite, ecc. – ha dichiarato Andrea Pandolfi – Ricondurre la persona ad un rapporto “sacro” con il cibo, riportare il cibo alla sua natura neutra, eliminando le sovrastrutture simboliche ed inconsce, permette, attraverso il percorso descritto nel libro, frutto di ricerca e di centinaia di incontri che ho svolto in tutta Italia, di individuare cause e soluzioni. Facendo chiarezza senza dover convincere, ma coinvolgendo attivamente la persona, con la sua storia personale, per poi ricondurla all’equilibrio perduto con se stessa e con il cibo, per ritrovare il piacere di gustarsi la vita nella sua totalità.”