Falcomatà come Nogarin: il Sindaco di Reggio Calabria dopo il violento nubifragio che stamattina ha mandato in tilt la città dello Stretto ha dichiarato che al Comune non era arrivata l’allerta meteo, proprio come aveva fatto il Sindaco di Livorno il giorno dell’alluvione che il 10 settembre aveva provocato 8 morti nella città toscana. Abbiamo quindi l’ennesima testimonianza di uno “scarica-barile” rispetto alle responsabilità dei sindaci, che in realtà sono la principale autorità della protezione civile sul territorio.
Innanzitutto un fatto: sia a Livorno il 10 Settembre che a Reggio Calabria oggi, l’allerta era stata correttamente lanciata dalla protezione civile. Era di livello arancione quel drammatico giorno a Livorno, mentre di livello giallo oggi a Reggio Calabria. Esattamente in linea con i fenomeni che poi si sono effettivamente verificati.
Sui livelli di allerta, sul ruolo dei Sindaci e sul grado di responsabilità dei vari attori protagonisti del sistema di protezione civile, è doveroso fare chiarezza.
Adesso andiamo a fare chiarezza anche sui livelli di allerta. Anche quello giallo, diramato ieri per Reggio Calabria in viste del maltempo di stamattina, prevede eventi molto pericolosi, su porzioni di territorio e per periodi di tempo meno estesi e duraturi rispetto alle allerte arancione e rossa. Ma persino l’allerta di codice verde prevede “danni puntuali e localizzati”. Ecco la tabella della protezione civile che ogni cittadino, ma soprattutto ogni amministratore, dovrebbe conoscere a memoria per prendere le dovute misure cautelative in caso di allarme (come accaduto, appunto, ieri a Reggio Calabria):
Codice colore | Criticità | Fenomeni meteo-idro | Scenario d’evento | Effetti e danni | ||
Verde | Assente o poco probabile | Assenti o localizzati | IDRO/GEO | Assenza o bassa probabilità di fenomeni significativi prevedibili (non si escludono fenomeni imprevedibili come la caduta massi). | Danni puntuali e localizzati. |
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Giallo | Ordinaria criticità | Localizzati e intensi | GEO | – Possibili isolati fenomeni di erosione, frane superficiali, colate rapide detritiche o di fango. – Possibili cadute massi. |
Localizzati danni ad infrastrutture, edifici e attività antropiche interessati da frane, da colate rapide o dallo scorrimento superficiale delle acque. Localizzati allagamenti di locali interrati e talvolta di quelli posti a pian terreno prospicienti a vie potenzialmente interessate da deflussi idrici. Localizzate e temporanee interruzioni della viabilità in prossimità di piccoli impluvi, canali, zone depresse (sottopassi, tunnel, avvallamenti stradali, ecc.) e a valle di porzioni di versante interessate da fenomeni franosi. Localizzati danni alle coperture e alle strutture provvisorie con trasporto di tegole a causa di forti raffiche di vento o possibili trombe d’aria. Rottura di rami, caduta di alberi e abbattimento di pali, segnaletica e impalcature con conseguenti effetti sulla viabilità e sulle reti aeree di comunicazione e di distribuzione servizi. Danni alle colture agricole, alle coperture di edifici e agli automezzi a causa di grandinate. Localizzate interruzioni dei servizi, innesco di incendi e lesioni da fulminazione. Occasionale ferimento di persone e perdite incidentali di vite umane. |
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IDRO | – Possibili isolati fenomeni di trasporto di materiale legato ad intenso ruscellamento superficiale. – Limitati fenomeni di alluvionamento nei tratti montani dei bacini a regime torrentizio – Repentini innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori (piccoli rii, canali artificiali, torrenti) con limitati fenomeni di inondazione delle aree limitrofe. – Fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche con tracimazione acque, scorrimento superficiale delle acque nelle sedi stradali. |
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Diffusi, non intensi, anche persistenti | GEO | – Occasionali fenomeni franosi legati a condizioni idrogeologiche particolarmente fragili. – Condizioni di rischio residuo per saturazione dei suoli, anche in assenza di forzante meteo. |
Localizzati danni ad infrastrutture, edifici e attività antropiche interessati dai fenomeni franosi. Localizzati e limitati danni alle opere idrauliche e di difesa spondale e alle attività antropiche in alveo. |
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IDRO | – Incrementi dei livelli dei corsi d’acqua generalmente contenuti all’interno dell’alveo. – Condizioni di rischio residuo per il transito dei deflussi anche in assenza di forzante meteo. |
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Arancione | Moderata criticità | Diffusi, intensi e/o persistenti | GEO | – Diffuse attivazioni di frane superficiali e di colate rapide detritiche o di fango. – Possibilità di attivazione/riattivazione/accelerazione di fenomeni di instabilità anche profonda di versante, in contesti geologici particolarmente critici. – Possibili cadute massi in più punti del territorio. |
Ulteriori effetti e danni rispetto allo scenario di codice giallo: Diffusi danni ed allagamenti a singoli edifici o piccoli centri abitati, reti infrastrutturali e attività antropiche interessati da frane o da colate rapide. Diffusi danni alle opere di contenimento, regimazione ed attraversamento dei corsi d’acqua, alle attività agricole, ai cantieri, agli insediamenti artigianali, industriali e abitativi situati in aree inondabili. Diffuse interruzioni della viabilità in prossimità di impluvi e a valle di frane e colate detritiche o in zone depresse in prossimità del reticolo idrografico. Pericolo per la pubblica incolumità/possibili perdite di vite umane. |
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IDRO |
– Significativi innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe e delle zone golenali, interessamento dei corpi arginali, diffusi fenomeni di erosione spondale, trasporto solido e divagazione dell’alveo. |
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Rosso | Elevata criticità | Diffusi, molto intensi e persistenti |
GEO | – Numerosi ed estesi fenomeni di frane superficiali e di colate rapide detritiche o di fango. – Possibilità di attivazione/riattivazione/accelerazione di fenomeni di instabilità anche profonda di versante, anche di grandi dimensioni. – Possibili cadute massi in più punti del territorio. |
Ulteriori effetti e danni rispetto allo scenario di codice arancione: Ingenti ed estesi danni ad edifici e centri abitati, alle attività agricole e agli insediamenti civili e industriali, sia prossimali sia distanti dai corsi d’acqua, o coinvolti da frane o da colate rapide. Ingenti ed estesi danni o distruzione di infrastrutture (rilevati ferroviari o stradali, opere di contenimento, regimazione o di attraversamento dei corsi d’acqua). Ingenti danni a beni e servizi. Grave pericolo per la pubblica incolumità/possibili perdite di vite umane. |
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IDRO | -Piene fluviali con intensi ed estesi fenomeni di erosione e alluvionamento, con coinvolgimento di aree anche distanti dai corsi d’acqua. – Possibili fenomeni di tracimazione, sifonamento o rottura delle opere arginali, sormonto delle opere di attraversamento, nonché salti di meandro. |